Bper: Moody’s favorevole all’acquisizione di Carige. Torna ipotesi terzo polo con Pop Sondrio?
Bper sotto i fari del mercato. L’agenzia Moody’s ha migliorato l’outlook sulla banca modenese portandolo da stabile a positivo e ha espresso il proprio giudizio favorevole all’eventuale acquisizione di Carige, nella convinzione che potrà “rafforzare il posizionamento competitivo di Bper”. La strada verso Genova però non è ancora certa per Bper, che intanto ha raggiunto l’accordo con i sindacati sul fronte occupazionale. Nel frattempo, rispunta l’ipotesi di una possibile aggregazione con la Popolare di Sondrio, che proprio oggi terrà l’assemblea per deliberare la trasformazione in Spa. I possibili sviluppi futuri riscaldano il titolo Bper in Borsa: l’azione è la migliore del paniere Ftse Mib con un progresso dell’1,5% in area 1,84 euro.
Moody’s migliora l’outlook a positivo, acquisizione Carige vista vantaggiosa
L’agenzia di rating Moody’s ha migliorato da stabile a positivo l’outlook di Bper Banca, confermando tutti i rating incluso il Baseline Credit Assessment a Ba2. Il miglioramento dell’outlook, spiega la stessa agenzia, riflette le aspettative che la banca modenese continui nel suo processo di miglioramento della qualità del credito, mantenendo buoni livelli di capitale e di redditività nei prossimi 12-18 mesi. L’agenzia di rating ha evidenziato, inoltre, che l’acquisizione di Carige, qualora fosse finalizzata, contribuirebbe a rafforzare il posizionamento competitivo di Bper con opportunità di generazione di sinergie ed economie di scala.
E proprio in vista di questa possibile operazione, sempre Moody’s ha posto il giudizio sul merito di credito di Carige in ‘review for upgrade’, ossia sotto revisione per possibile miglioramento del rating. La spiegazione fornita dall’agenzia stessa è chiara: nell’aspettativa di una convergenza dei rating di Carige (attualmente a ‘Caa2’) con quelli di Bper (‘Ba3’) nel caso le interlocuzioni con gli azionisti di riferimento del gruppo (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, Schema Volontario di Intervento del FITD e il Gruppo Cassa Centrale Banca) dovessero sfociare in un’integrazione di Carige nel gruppo emiliano, beneficiando del miglior giudizio sul merito di credito di quest’ultima. L’agenzia di rating Usa chiarisce anche che, nel caso l’acquisizione non si finalizzasse, i rating di Carige resterebbero invariati.
E dopo Carige, Bper potrebbe guardare alla Pop Sondrio?
Ma il rebus banche non è certo finito qui, perché rispunta l’ipotesi di una possibile integrazione tra Bper e la Popolare di Sondrio per volere di Unipol, maggior azionista di entrambi gli istituti. L’ipotesi viene rilanciata da un articolo de Il Sole 24 Ore, in occasione dell’assemblea, prevista oggi, della Banca Popolare di Sondrio che delibererà la trasformazione in Spa e approverà il nuovo statuto societario, così come imposto dalla riforma del governo Renzi del 2015. E proprio riguardo ai possibili futuri scenari della Popolare di Sondrio, il quotidiano ha ricordato come Unipol potrà far valere per intero la propria quota del 9,5% detenuta nell’istituto valtellinese per creare uno dei principali pilastri del terzo polo sotto la regia di Bper.
Unipol non mostrerebbe nessuna fretta e anzi rimarrebbe aperta a ogni opzione. Ma il quotidiano ricorda che se il dossier Carige dovesse andare in porto, l’operazione richiederà non più di un anno per concretizzarsi. E 12 mesi, probabilmente, non saranno sufficienti a Sondrio per trovare la propria strada indipendente. Al momento però Bper non avrebbe intenzione di spingere per un’integrazione con Sondrio, indipendentemente dall’eventuale successo dell’acquisizione di Carige.
Raggiunto accordo con i sindacati, previsti 1.700 uscite e 550 nuovi ingressi
Bper intanto ha raggiunto un accordo con le organizzazione sindacali sul piano di ottimizzazione dell’organico, annunciato lo scorso 23 settembre e volto a favorire un ricambio generazionale e professionale, oltre che una riduzione della forza lavoro, che consentirà di diminuire in modo strutturale gli oneri del personale. L’accordo prevede l’uscita di 1.700 risorse, a fronte delle quali sono state definite 550 nuove assunzioni e la stabilizzazione di 300 contratti a termine. L’accordo definisce anche nuove previsioni in tema di previdenza complementare, assistenza sanitaria e altri aspetti per i lavoratori, oltre che un nuovo piano di mobilità territoriale.
“Notizia positiva – commentano gli analisti di Equita – anche se riteniamo in larga parte già scontata”. Gli oneri relativi al piano di ottimizzazione del personale dovrebbero essere spesati in larga parte nell’ultimo trimestre del 2021 per un valore, che, secondo la sim milanese, è di oltre 150 milioni, a fronte di progressivi risparmi sul fronte dei costi operativi nei prossimi anni.
Con la presentazione dei risultati relativi al terzo trimestre, Bper aveva fornito una guidance di costi operativi a regime – incorporando sia i benefici dalle uscite del personale che gli impatti dalle nuove iniziative che saranno presentate a piano – di circa 535 milioni a trimestre. Il nuovo piano 2022-24 dovrebbe essere presentato nei primi tre mesi del 2022.