Il nuovo allarme sulla Grecia affossa le Borse europee in avvio di contrattazioni, in particolare Madrid e Milano. La settimana inizia con un calo di oltre il 2% per l’Ibex35 e per il Ftse Mib che scivola sotto quota 12.800 punti. Segno meno anche per il Dax e il Cac40 che lasciano sul terreno rispettivamente l’1,32% e l’1,7%. Una tensione in costante salita che si materializza sul fronte obbligazionario: lo spread Btp-Bund è ancora in rialzo, con il differenziale a 521 punti base e il rendimento balzato al 6,368%. Alta tensione anche sul fronte obbligazionario spagnolo, con il differenziale di rendimento tra il Bonos a dieci anni e il Bund tedesco a quota 627,2 punti base. Il rendimento del bond decennale iberico è pari al 7,4%.
L’avvio odierno e i pesanti cali registrati venerdì scorso non fanno ben sperare. A innescare oggi la spirale ribassista le indiscrezioni di Der Spiegel, secondo il quale la Troika (Fmi/Bce/Ue) responsabile dei controlli sull’economia greca starebbe per pronunciare una sentenza che sospende gli aiuti alla nazione, gettandola nell’insolvenza entro settembre. In particolare sarebbe il Fondo monetario internazionale (Fmi) pronto a chiudere i rubinetti.
Come se non bastasse sono arrivate nel fine settimana anche le dichiarazioni del vice cancelliere tedesco, Philippe Roesler, che riferendosi ad Atene ha detto: “probabilmente non sarà in grado di adempiere alle condizioni della Troika”. E ha aggiunto: “Per me un’uscita della Grecia dall’Euro già da tempo non è più uno spauracchio”. Intanto domani la Troika torna ad Atene.
E in questo scenario sempre più incerto per l’Europa periferica arriva una nuova doccia fredda per la Spagna a i mercati. Secondo indiscrezioni stampa dopo la regione di Valencia anche la Murcia potrebbe essere costretta a ricorrere agli aiuti di Stato per non fallire.
Bce: Draghi, l’euro è irreversibile
A poco servono le rassicurazioni lanciate da Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (Bce), nel corso di un’intervista a Le Monde nella quale sostiene che l’euro è “irreversibile”. “Vediamo analisti immaginare scenari di esplosione della zona euro – ha rimarcato Draghi – Questo significa mal conoscere il capitale politico che i nostri dirigenti hanno investito in questa unione e il sostegno degli europei. L’euro è irreversibile”. Draghi ha poi aggiunto “L’Unione europea non è a rischio recessione nonostante dall’inizio dell’anno i rischi di deterioramento dell’economia che temevamo si sono in parte materializzati e la situazione è gradualmente peggiorata”.
Nel corso della lunga intervista a Le Monde Draghi è tornato anche sulla questione Grecia. “La nostra preferenza, senza equivoci, è che la Grecia resti nella zona euro – ha affermato l’ex numero uno di Bankitalia – ma ora è di competenza del governo greco. Ha dichiarato il proprio impegno, e ora deve dare dei risultati”. Per quanto riguarda invece un’eventuale rinegoziazione di un memorandum con Atene Draghi ha ribadito che non prenderà “alcuna posizione prima di aver visto il rapporto della troika”.