Borse in altalena dopo il summit Ue. Il mercato guarda già alla Bce e a un possibile taglio costo del denaro
L’euforia che ha pervaso venerdì scorso le principali Piazze finanziarie europee dopo le decisioni prese durante il summit di Bruxelles sulla crescita e le misure anti spread ha lasciato oggi spazio all’incertezza. E se il Cac40 e il Dax salgono rispettivamente dello 0,9% e dell’0,84%, volatilità diffusa a Milano e Madrid: -0,20% per l’Ibex35 e +0,12% per il Ftse Mib. Sull’andamento dei due listini mediterranei ha pesato nel corso della mattinata la notizia secondo cui durante il vertice europeo non è stata raggiunta l’unanimità sulla decisione di acquistare bond sul mercato secondario attraverso il fondo ESM. Lo rende noto una nota del governo finlandese che rimarca come il paese scandinavo risulta tra i membri dell’area euro che si sono opposti ad acquisti di bond sul mercato secondario.
Impostazione positiva soprattutto per il comparto bancario, con lo Stoxx Europe 600 Banks che guadagna l’1,6%. I maggiori istituti di credito continentali sono in forte rialzo. A cominciare dai titoli francesi, con Crédit Agricole che sale di oltre il 6%. La National Bank of Greece ha confermato di avere avviato le prime trattative con la banca transalpina in vista di una possibile acquisizione della filiale greca Emporiki. “Ci sono stati dei colloqui tra il management di National Bank e quello di Crédit Agricole per possibili alleanze strategiche future. Le discussioni sono tuttavia nelle fase iniziali” recita la nota diffusa dal gruppo bancario greco.
Oltralpe ben impostate anche Bnp Paribas e Société Générale che guadagnano rispettivamente il 3,8% e il 1,9%. Positiva sul listino di Francoforte anche Deutsche Bank che prende il 2,07%. I bancari sono misti sul Ftse Mib: la migliore è Mps (+2,96%), mentre Intesa Sanpaolo e Banco Popolare lasciano sul terreno rispettivamente lo 0,7% e l’1,13%.