Borse europee rimbalzano in apertura: Grecia approva piano di austerità. In agenda riunioni Bce e BoE
Dopo i pesanti ribassi registrati ieri, le principali Piazze finanziarie europee provano a rialzare la testa questa mattina. Da Parigi a Francoforte per poi passare da Milano è il segno più ad avere la meglio nei primi minuti di contrattazioni: scambi il Cac40 sale dello 0,7% a 3.434 punti, mentre il Dax segna un +0,5% a 7.266 punti. Partenza positiva anche per l’Ibex e il Ftse100 che salgono rispettivamente dello 0,2% a 7.6 punti e dello 0,25% a 5.806.
In Europa è tornata a occupare prepotentemente le prime pagine dei giornali e dei tg la questione Grecia. Ieri mentre Piazza Syntagma era in rivolta è arrivato il via libera da parte del Parlamento ellenico alle nuove misure d’austerity per contenere i conti pubblici, indispensabili per sbloccare la tranche di aiuti internazionali pari a 31,5 miliardi di euro. Poco dopo la mezzanotte di Atene, il Parlamento ha votato il provvedimento: 153 voti favorevoli, 128 contrari, 18 astenuti e 1 assente. Il nuovo piano di austerità ha una portata complessiva di 13,5 miliardi di euro e comprenderà nuovi tagli alle pensioni e aumenti delle tasse. “L’incertezza sulla Grecia è stata risolta solo in parte, perché il Parlamento ha sì votato a favore del pacchetto di austerità fiscale per il biennio 2013-2014 – commentano gli analisti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo – ma la spaccatura per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro è ampia. Domenica ci sarà la seconda votazione parlamentare sul budget 2013, ma tale appuntamento si presenta meno rischioso di quello di ieri. Sarà dopo l’esito di tale votazione che l’Eurogruppo del 12 novembre dovrebbe sancire il versamento della seconda tranche”.
Ieri i festeggiamenti per la rielezione di Barack Obama erano stati rovinati dallo spauracchio “fiscal cliff”, il precipizio fiscale in cui gli Stati Uniti rischiano di cadere se dal primo 2013 terminassero gli sgravi fiscali e scattassero i tagli alla spesa pubblica automatici, che ha messo in allarme le agenzie di rating. In particolare Fitch secondo cui se non verrà raggiunto un accordo sul fiscal cliff il downgrade degli Usa sarà inevitabile.
Intanto oggi gli operatori volgeranno lo sguardo anche sulle riunioni delle Banche centrali di Inghilterra e Europa. Entrambi gli istituti dovrebbero confermare il livello dei tassi di interesse ai minimi storici. L’attesa è tutta per la conferenza stampa del presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, che prenderà il via alle 14.30. Ieri l’ex governatore di Bankitalia ha dichiarato, aumentando i timori sui mercati, che la crisi del debito è arrivata a farsi sentire anche in Germania.