Borse europee nervose, cancellato l’Ecofin di domani. La Ue aspetta la lettera dall’Italia
Le Borse europee hanno accelerato al ribasso dopo l’avvio sotto tono di Wall Street. Gli indici americani pagano il crollo della fiducia dei consumatori di ottobre, scesa a 39,8 punti dai precedenti 45,4 punti. Un dato ben al di sotto delle attese degli analisti che indicavano un lieve miglioramento a 46 punti. E così l’indice Dow Jones lascia sul parterre lo 0,80% a 11.820 punti, mentre il Nasdaq 100 arretra dello 0,75% a quota 2.365. Ad alimentare le tensioni la cancellazione dell’Ecofin che doveva tenersi domani prima del supervertice dei leader di governo della zona euro. La notizia, a detta dell’agenzia Bloomberg, è stata confermata dal presidente di turno dell’Unione Europea, il polacco Jerzy Buzek.
La reazione delle piazze finanziarie del Vecchio Continente non è stata delle migliori: a Francoforte il Dax cede lo 0,45%, a Parigi il Cac 40 arretra dell’1,55%, a Londra il Ftse 100 perde lo 0,90%, a Madrid l’Ibex 35 mostra una flessione dell’1,45%. Male anche Piazza Affari: l’indice Ftse Mib cede l’1,35% a 16.020 punti, mentre il Ftse All Share arretra dell’1,15% a quota 16.835. Nel frattempo, proseguono le trattative tra il Pdl e la Lega Nord sulla necessità di mettere le mani sul sistema previdenziale. L’Unione Europa, attraverso le parole del portavoce del presidente José Manuel Barroso, ha dichiarato di essere in attesa della lettera del Governo italiano contenente misure specifiche per rilanciare la crescita. Misure che non sono uscite dal Consiglio dei Ministri straordinario tenutosi ieri sera a Roma.
Nel primo pomeriggio è arrivato il forte monito di Giorgio Napolitano. “Dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio a cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito e a rilanciare la crescita economica”, ha dichiarato il presidente della Repubblica.
Tra gli investitori cresce l’attesa per l’attesissima riunione dei leader europei, che domani dovrebbe fornire i dettagli del piano di ricapitalizzazione del sistema bancario e mettere a punto le modalità di potenziamento del Fondo salva-Stati (EFSF). Secondo indiscrezioni, inoltre, sarebbe ad un passo l’accordo sulla svalutazione dei titoli di Stato greci. Gli istituti di credito, infatti, sarebbero disposti ad accettare un haircut di circa il 40%, mentre Bruxelles è orientata verso un taglio tra il 50% e il 60%.