Borse europee nella morsa delle vendite, quadro tecnico compromesso
Petrolio, auto e finanziari affossano le Borse europee, tutte in ribasso di oltre un punto percentuale, ancora alle prese con i timori per gli effetti della crisi del credito e con l’ufficializzazione della frenata dell’economia statunitense compiuta ieri sera dalla Federal Reserve (per il 2008 il ritmo di espansione previsto è stato ridotto tra l’1,8 e il 2,5%, contro precedenti stime per un incremento compreso tra il 2,5 e il 2,75%).
Sui listini pesano ancora i bancari, ma il movimento verso il basso è supportato anche oggi dai titoli ciclici, come automobilistici e materie di base. Un isola di salvezza è costituita dai titoli oil, con lo Stoxx di settore unica nota positiva di giornata (anche se con un rialzo inferiore al decimo di punto percentuale) trainato dai nuovi record del petrolio, giunto nella notte a un passo dai 100 dollari.
A livello europeo tra i bancari fanno male soprattutto Credit Suisse e Société Générale che questa mattina Goldman Sachs ha inserito nella sua conviction sell list, ossia nella lista dei titoli da alienare. In ribasso anche i tecnologici, capitanati da Ericsson che cede poco meno del 5% dopo aver emesso ieri stime deludenti per il quarto trimestre. In Italia Stmicroelectronics arretra di oltre 3 punti percentuali. L’Italia segue la tendenza continentale con vendite generalizzate e un unico titolo in leggero rialzo all’interno dell’S&P/Mib: Eni.
Anche a livello tecnico le cose non dicono niente di buono. L’Eurostoxx 50, l’indice dei 50 titoli dell’area euro a maggiore capitalizzazione ha intorno a mezzogiorno testato il livello dei 4200 punti, importante supporto dinamico del trend rialzista iniziato nel 2004. L’indice si muove attualmente attorno a tale soglia. Per gli analisti tecnici di Ubs, in un parere raccolto nella loro pubblicazione settimanale, una rottura del trend avrebbe l’effetto di far puntare l’indice direttamente in area 4000/3900.
Per l’S&P/Mib, secondo l’uffici studi di Finanza.com/Finanzaonline, è possibile prevedere ulteriori spunti ribassisti dopo la violazione dell’importante supporto posto a 37450 punti (il minimo di giornata è stato raggiunto a 37260 punti), con potenziale punto di approdo verso area 37000 e 36900 punti. “Allo stato attuale – spiega un analista – il trend di fondo tornerebbe positivo esclusivamente su recupero di area 38500 punti: fino ad allora eventuali rimbalzi dovrebbero essere interpretati quali semplici ritracciamenti utili per aprire nuove posizioni ribassiste”.
Alle 14.30 la discesa degli indici europei è guidata dal Cac40 francese, in calo dell’1,92%, seguito dal Dax tedesco e dal Ftse100 britannico, in flessione rispettivamente dell’1,78 e dell’1,58%. Milano fa un po’ meglio, con l’S&P/Mib in calo dell’1,39% a 37409 punti e il Mibtel che cede l’1,76% a 28693 punti.