Borse europee caute nonostante accelerazione crescita Cina e record Wall Street
Primi scorci dell’ultima seduta dell’ottava in positivo per le principali Borse europee che beneficiano dei buoni riscontri arrivati dalla Cina e dei nuovi record toccati da Wall Street. Una chiusura in positivo anche quest’oggi porterebbe a sette la striscia di rialzi consecutivi del’equity europeo, il filotto migliore di questo 2013. Lo Stoxx Europe 600 questa settimana vanta un saldo positivo dell’1,7% in questa ottava. Dopo la prima ora di contrattazioni il Dax tedesco viaggia in moderato progresso (+0,09%), meglio Parigi (+0,35%) e Madrid (+0,46%).
Piazza Affari tocca nuovi massimi da 2011
Sulla parità Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che questa mattina si è spinto fino a 19.301 punti, sui nuovi massimi dal 25 luglio del 2011, per poi rallentare azzerando i guadagni iniziali. Da inizio mese l’indice guida di Piazza Affari segna comunque un progresso di oltre il 10% segnalandosi come il miglior listino a livello continentale. Lo spread Btp-Bund viaggia in area 234 punti base con rendimento del decennale italiano sotto quota 4,20%.
Sulla parità Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che questa mattina si è spinto fino a 19.301 punti, sui nuovi massimi dal 25 luglio del 2011, per poi rallentare azzerando i guadagni iniziali. Da inizio mese l’indice guida di Piazza Affari segna comunque un progresso di oltre il 10% segnalandosi come il miglior listino a livello continentale. Lo spread Btp-Bund viaggia in area 234 punti base con rendimento del decennale italiano sotto quota 4,20%.
Record per l’S&P 500, tapering si allontana
Ieri nuovi massimi storici per Wall Street con l’indice S&P 500 che si è spinto fino a 1.733 punti in scia all’accordo in extremis sull’innalzamento temporaneo del tetto del debito ed è stata anche trovata l’intesa per far cessare lo shutdown che da oltre due settimane paralizzava alcune attività federali con impatti negativi sull’attività economica.
Ieri nuovi massimi storici per Wall Street con l’indice S&P 500 che si è spinto fino a 1.733 punti in scia all’accordo in extremis sull’innalzamento temporaneo del tetto del debito ed è stata anche trovata l’intesa per far cessare lo shutdown che da oltre due settimane paralizzava alcune attività federali con impatti negativi sull’attività economica.
Wall Street si giova delle attese che la Federal Reserve mantenga invariato nei prossimi mesi il piano di acquisti di asset a 85 mld di dollari mensili proprio in virtù del rallentamento del’attività economica prevista nell’ultimo trimestre del 2013 a causa degli effetti dello shutdown. “La probabilità che la Federal Reserve assottigli il suo programma di acquisti di asset prima della prossima scadenza su tetto debito è molto più che remota alla luce degli antagonismi e divisioni sollevate da questa lotta”, commenta oggi Michael Hewson, senior market analyst di CMC Markets UK.
Rimbalza a +7,8% la crescita cinese
In Cina la crescita economica è accelerata per la prima volta in tre trimestri. Il prodotto interno lordo, Pil, nel terzo trimestre dell’anno ha evidenziato una crescita pari al 7,8%. La lettura è superiore al 7,5% del trimestre precedente e allineata alle previsioni del mercato. Su base trimestrale l’incremento è pari al 2,2%, leggermente meglio del +2,1% delle attese e sopra il +1,7% previsto dagli analisti. Dati che dovrebbero permettere alla seconda economia mondiale di riuscire a chiudere l’anno sopra il target di crescita del 7,5% indicato da Pechino e che sembrava a rischio a causa del rallentamento nella prima metà dell’anno.
In Cina la crescita economica è accelerata per la prima volta in tre trimestri. Il prodotto interno lordo, Pil, nel terzo trimestre dell’anno ha evidenziato una crescita pari al 7,8%. La lettura è superiore al 7,5% del trimestre precedente e allineata alle previsioni del mercato. Su base trimestrale l’incremento è pari al 2,2%, leggermente meglio del +2,1% delle attese e sopra il +1,7% previsto dagli analisti. Dati che dovrebbero permettere alla seconda economia mondiale di riuscire a chiudere l’anno sopra il target di crescita del 7,5% indicato da Pechino e che sembrava a rischio a causa del rallentamento nella prima metà dell’anno.