Borse asiatiche pesanti: crolla Tokyo, solo Shanghai in controtendenza
Parte male l’ottava sui mercati asiatici. A Tokyo l’indice Nikkei 225 ha chiuso in calo del 4,5% a 12992 punti, scendendo ai livelli più bassi degli ultimi 6 mesi. I mercati della regione hanno seguito la pessima chiusura di venerdì di Wall Street, con i maggiori indici che hanno perso oltre due punti percentuali e mezzo. Ma a Tokyo ha impattato anche l’effetto dello yen forte.
Il cross dollaro/yen si attesta attualmente a quota 102,67, attorno ai valori più bassi degli ultimi 3 anni. I contraccolpi maggiori si sono così sentiti sui titoli degli esportatori, come quelli del settore automobilistico e dell’elettronica di consumo, quali Toyota (-3,7%), Honda (-5,5%) e Sony (-3,8%). Ma male hanno fatto anche i titoli industriali dopo che il produttore di acciaio Nippon Steel ha reso noto di aspettarsi che gli utili dell’esercizio fiscale che si chiuderà a fine mese possano scendere al di sotto delle stime fin qui formulate. Non sono sfuggiti alle vendite nemmeno i titoli finanziari dopo gli oltre 11 miliardi di dollari di svalutazioni registrate dalla compagnia assicurativa americana Aig e la previsione formulata da Ubs di perdite totali per 600 milioni di dollari provenienti dalla crisi del credito. Mizuho Financial ha perso il 4,5%, mentre l’assicuratore Mitsui Sumitomo il 3,7 per cento. Di fondo resta la preoccupazione per lo stato di salute dell’economia americana dopo che anche l’indice dei direttori di acquisto di Chicago è sceso sotto il livello di guardia di 50 punti, indicando quindi contrazione dell’attività economica.
Non è stata però solo Tokyo a battere in ritirata. Tutti i mercati dell’area mostrano infatti ribassi superiori ai 2 punti percentuali, ad eccezione dei mercati interni della Cina, in controtendenza. Lo Shanghai Composite segna un progresso di poco più del 2 per cento.