Borse affondano nuovamente su timori per crescita globale. Petrolio ai nuovi minimi, corsa a oro e yen
Si profila una nuova seduta molto difficile sui mercati complici le crescenti preoccupazioni circa le prospettive per l’economia globale. Le principali Borse europee viaggiano a metà mattinata tutte con cali superiori al 3%. A Piazza Affari continua il momento molto delicato per le banche nonostante le rassicurazioni arrivate da Bce e governo. Da inizio anno il listino milanese ha già ceduto quasi il 15%.
A Parigi il Cac 40 segna un calo del 3,5%, -3,13%b per il Dax di Francoforte e -3,08% per l’Eurostoxx 600 che viaggia sui minimi a 13 mesi. A destare timori in Europa anche le indicazioni arrivate da Shell che prevede per il quarto trimestre un utile in forte calo tra 1,6 e 1,9 mld di dollari a causa del tondo dei prezzi del greggio.
Nikkei entra in bear market, corsa ai beni rifugio
Questa mattina l’indice Nikkei ha chiuso la seduta in calo del 3,71% entrando il bear market (calo di oltre il 20% dai massimi toccati lo scorso giugno. L’aumento dell’avversione al rischio sui mercati sta spingendo verso i beni rifugio: tra le valute lo yen ha toccato i massimi a un anno contro il dollaro Usa; in salita anche l’oro (+0,5% a 1.094 dollari l’oncia).
Questa mattina l’indice Nikkei ha chiuso la seduta in calo del 3,71% entrando il bear market (calo di oltre il 20% dai massimi toccati lo scorso giugno. L’aumento dell’avversione al rischio sui mercati sta spingendo verso i beni rifugio: tra le valute lo yen ha toccato i massimi a un anno contro il dollaro Usa; in salita anche l’oro (+0,5% a 1.094 dollari l’oncia).
Ieri il Fondo monetario internazionale ha tagliato le sue previsioni di crescita globale per la terza volta in meno di un anno citando i rischi legati al forte rallentamento in Cina, il sell-off delle materie prime deboli e l’avvio della stretta sui tassi negli Stati Uniti. L’istituto con sede a Washington ha tagliato di 0,2 punti percentuale le previsioni per il biennio in corso e stima ora un +3,4% quest’anno e +3,6% nel 2017.
Petrolio aggiorna minimi dal 2003: -26% da inizio anno
Nuovo scivolone dei prezzi del petrolio. Questa mattina il West Texas Intermediate (Wti) è affondato ai nuovi minimi a oltre 13 anni. Il futures sul Wti con scadenza a marzo segna un calo di oltre il 3% a quota 28,6 dollari al barile. Toccato un minimo a 28,45 dollari, livello più basso dal settembre 2003. Da inizio anno il petrolio è crollato già di oltre il 26% sui timori legati alla Cina e il ritorno sul mercato del greggio iraniano che contribuirà a prolungare l’eccesso di offerta a livello globale. Oggi sono attesi i dati sulle scorte di greggio negli Stati Uniti, attese in aumento di 2,75 mln di barili la scorsa settimana.
Nuovo scivolone dei prezzi del petrolio. Questa mattina il West Texas Intermediate (Wti) è affondato ai nuovi minimi a oltre 13 anni. Il futures sul Wti con scadenza a marzo segna un calo di oltre il 3% a quota 28,6 dollari al barile. Toccato un minimo a 28,45 dollari, livello più basso dal settembre 2003. Da inizio anno il petrolio è crollato già di oltre il 26% sui timori legati alla Cina e il ritorno sul mercato del greggio iraniano che contribuirà a prolungare l’eccesso di offerta a livello globale. Oggi sono attesi i dati sulle scorte di greggio negli Stati Uniti, attese in aumento di 2,75 mln di barili la scorsa settimana.