Notizie Notizie Mondo Davos: fiducia ceo globali deteriorata da tensioni geopolitiche, top manager italiani più ottimisti

Davos: fiducia ceo globali deteriorata da tensioni geopolitiche, top manager italiani più ottimisti

20 Gennaio 2016 08:46
È in calo la fiducia dei ceo a livello globale nella crescita dell’economia globale e due terzi dei top manager ritiene che oggi le minacce siano maggiori rispetto a tre anni fa per le aziende di cui sono a capo. A destare forte preoccupazione sono le crescenti tensioni geopolitiche. È quanto emerge dalla 19° Annual Global CEO Survey di PwC che ha tastato il polso a oltre 1.400 CEO in 83 Paesi. La ricerca, presentata alla vigilia dell’avvio del World Economic Forum di Davos (Svizzera), vede invece un ottimismo ai massimi a 3 anni dei ceo italiani. Oltre il 90% dei CEO italiani crede nella crescita dei propri ricavi nel 2016 e a tre anni, valori superiori al dato globale ed a quello tedesco. 
 
Scende fiducia su prospettive economia globale
Poco più di un quarto dei ceo (27%) ritiene che l’economia globale migliorerà nei prossimi 12 mesi, in calo di 10 punti rispetto allo scorso anno. I CEO italiani sono invece tra i più ottimisti riguardo alla crescita globale: il 55% si attende una ripresa nel 2016, in forte rialzo rispetto al 27% del 2015.
Il ribilanciamento economico della Cina, i ribassi del prezzo del greggio e le preoccupazioni di natura geopolitica sono tutti fattori che determinano un generale incremento dell’incertezza sulle prospettive di crescita dell’economia globale. Il livello di fiducia fra i CEO di provenienza nordamericana è la metà (16%) di quello delle regioni più ottimiste (Europa occidentale 33% e Medio Oriente 34%). Quasi un terzo dei dirigenti cinesi (33%) ritiene che la crescita economica globale del 2016 subirà un rallentamento.
 
Cala fiducia nella crescita dei fatturati
I risultati del sondaggio annuale di PwC evidenziano come poco più di un terzo (35%) dei CEO di tutto il mondo nutre molta fiducia nelle possibilità di crescita della propria azienda nell’anno appena iniziato, quattro punti in meno (39%) rispetto allo scorso anno e addirittura un punto al di sotto del 2013. 
In Italia il 20% dei CEO ha molta fiducia nella crescita dei propri ricavi nel 2016, dato che sale al 92% sommando i CEO fiduciosi e molto fiduciosi circa i ricavi aziendali nei prossimi 12 mesi. Le prospettive a tre anni sono ancora migliori, con il 97% dei CEO italiani positivi circa la top line delle proprie aziende. Questi dati sono ai massimi da tre anni e superiori sia al dato mondiale che al valore tedesco.
 
“I risultati della 19° CEO Survey evidenziano un crescente livello di fiducia dei CEO italiani nelle prospettive aziendali sia a 12 mesi che a 3 anni – rimarca Nicola Anzivino, Partner PwC – in controtendenza rispetto ai risultati globali. La tecnologia come strumento per gestire la relazione con i clienti ed accelerare il processo d’innovazione sono temi chiave nell’agenda manageriale dei nostri CEO insieme alla ricerca di nuove competenze manageriali per migliorare il potenziale di crescita delle proprie aziende nei mercati internazionali”.
 
Manager italiani preoccupati da pressione fiscale 
Tra le paure dei CEO la regolamentazione resta la minaccia principale (79% globale; 75% Italia), seguita dall’incertezza geopolitica in forte crescita (74% globale e Italia). Anche la cyber security, che rappresenta una minaccia agli interessi nazionali e commerciali, preoccupa il 61% dei CEO, con livelli più alti fra i dirigenti di USA, Australia e Regno Unito (74%+) e nel settore bancario, tecnologico e assicurativo. 
Spaventa il 70% dei CEO italiani l’aumento della pressione fiscale, mentre auspicano un sistema fiscale più stabile e semplice. 
 
Il World Economic Forum al via oggi a Davos discuterà su come “Padroneggiare la quarta rivoluzione industriale”. In primo piano anche la sicurezza, l’ondata migratoria e il cambiamento climatico. Insieme ai capi di Stato, circa 2.500 leader del mondo economico, amministratori delegati e figure pubbliche saranno presenti al 46esimo forum annuale, che si concluderà 23 gennaio.