Boris Johnson nuovo premier UK: punta dritto alla Brexit, lancia slogan ‘Dude’
Dude: il termine che, tradotto in italiano, significa “il tizio, il tipo”, diventa anche il nuovo acronimo che racchiude la strategia di Boris Johnson, eletto oggi nuovo premier del Regno Unito. Lo fa notare lui stesso, nel discorso successivo all’annuncio della sua vittoria. Le priorità della sua premiership, spiega, saranno tre: “deliver, unite and defeat”, ovvero: “consegnare (in questo caso concretizzare ciò per cui il popolo britannico ha votato nel referendum del 23 giugno del 2016, ovvero la Brexit); unire; e sconfiggere.
“Queste tre priorità – afferma il neo-premier – formano l’acronimo Dud. Ma in questo modo verrebbe escluso il piano finale, che è quello di “energizzare”. Di conseguenza – scherza, stando a quanto riporta il Guardian – l’acronimo è Dude“. E in questo acronimo, lasciare l’Ue il prossimo 31 ottobre è la priorità.
Nel suo primo discorso nelle vesti di premier, l’ex sindaco di Londra ha prima di tutto ringraziato Jeremy Hunt, l’altro candidato alla leadership dei Tory e alla premiership del Regno Unito, e Theresa May, l’ex premier britannica che ha rassegnato le dimissioni dopo che Westminster l’ha umiliata per ben tre volte, bocciando la proposta sulla Brexit che era stata da lei concordata con Bruxelles alla fine dello scorso anno.
“Il partito (dei Tory) – ha detto Johnson – dovrà riconciliare due istinti in conflitto tra di loro: l’istinto di lavorare con gli altri e l’istinto di auto-governarsi. Nell’edizione odierna il Financial Times – ha fatto notare -, ha affermato che nessun leader nella storia degli UK si è trovato a fronteggiare una serie di circostanze così spaventose. Ma sembrate per caso spaventati? – ha chiesto, rivolgendosi all’audience – “Non mi pare che sembriate o che vi sentiate spaventati”, ha continuato.
Il tweet della vittoria di Boris Johnson
Il tweet della vittoria
Thank you all for the incredible honour you have done me. The time for campaigning is over and the time for work begins to unite our country and party, deliver Brexit and defeat Corbyn. I will work flat out to repay your confidence
— Boris Johnson (@BorisJohnson) July 23, 2019
Boris Johnson ha ricordato come il mantra della sua campagna per la premiership sia stato sempre quello di assicurare la realizzazione della Brexit, garantire l’unione del paese e sconfiggere Jeremy Corbyn.
L’ex sindaco di Londra si è aggiudicato il 66% dei voti: esattamente 92.153 voti contro i 46.656 di Hunt.
Qualche minuto prima dell’annuncio della sua vittoria l’attuale vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans – che già in un’intervista rilasciata alla BBC Panorama aveva parlato di Brexit degli idioti – era tornato ad accusare Boris, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, di giocare con la Brexit.
“Vi suggerirei anche solo di guardare a tutto quello che ha scritto nel corso degli anni. Ci ha messo anche un bel po’ di tempo prima di decidere se essere favorevole o contrario all’Unione europea“.
A fronte di chi si è fatto spesso beffe di lui, Johnson ha ammesso che ci saranno sicuramente alcune persone che metteranno in discussione la decisione di eleggerlo. Ma “nessuna persona e nessun partito ha il monopolio della saggezza”.
Tra l’altro, “nel corso del tempo, i Conservatori hanno dimostrato di avere l’istinto migliore, e il modo migliore di bilanciare i propri istinti, come l’istinto di avere una propria abitazione e l’istinto di non spendere soldi”. I conservatori, ha aggiunto, “hanno incoraggiato questi istinti contrastanti a lavorare insieme”.