Boom Big Tech: Amazon trionfa con mix COVID-lockdown, Apple sfonda $400 e annuncia stock split
Tra le quattro Big Tech, quelle che sono riuscite a vincere la sfida doppia del coronavirus-lockdown, sono sicuramente Apple e Amazon. E’ quanto risulta dai risultati di bilancio che i due colossi americani hanno pubblicato dopo la fine della sessione a Wall Street, insieme alle altre due Big Tech, Facebook e Alphabet, ,quest’ultima holding a cui fa capo Google.
Se, a causa del Covid (e nel secondo caso anche per il boicottaggio che ha colpito la piattaforma), Google e Facebook stanno già pagando la decisione delle aziende di tutto il mondo di tagliare i loro budget pubblicitari, Amazon ed Apple possono dire, per ora, di aver vinto la sfida contro la crisi economica scatenata dalla pandemia.
Amazon, anzi, ne ha più che beneficiato visto che, con l’obbligo di stare a casa scattato in diverse parti del mondo per frenare i contagi del virus -che ha portato diverse persone a lavorare in smart working – le spese online sono volate, sia per l’acquisto dei beni di prima necessità che per fare shopping di altri prodotti ‘passatempo’, visti i giorni confinati in casa.
A vincere la sfida contro l’emergenza sanitaria ed economica è stata anche Apple che, tra le altre cose, ha tratto vantaggio dal lancio, ad aprile, delle forti vendite dell’iPhone SE e dai miglioramenti che hanno interessato i mesi di maggio e giugno rispetto a quello di aprile, grazie all’allentamento delle misure di lockdown.
Non solo: i numeri del terzo trimestre fiscale di Apple (secondo trimestre) sono stati positivi anche per le divisioni iPad e Mac, che hanno beneficiato anch’esse del trend #Stayhome. E sarebbe solo l’inizio, visto che lo stesso AD di Apple, Tim Cook, ha detto che un’ulteriore risultato positivo dovrebbe essere assicurato dal ritorno degli studenti nelle scuole. In tempi di coronavirus, i dispositivi elettronici si sono rivelati sempre più un bene di prima necessità, imprescindibile per lavorare, studiare, comunicare con il mondo. Le vendite di tutti gli smartphone di Apple sono salite dell’1,6% su base annua, a $26,4 miliardi.
Apple annuncia stock split 4 a 1
I numeri di Amazon ed Apple sono stati in ogni caso confortanti: dal canto suo, il titolo Apple è salito nelle contrattazioni afterhours fino oltre la soglia dei $400, quota che non era stata mai superata durante le sessioni regolari di trading. L’azione ha beneficiato anche dell’annuncio di Tim Cook & Co, che hanno reso nota l’approvazione, da parte del cda, di una operazione di split azionario 4 a 1.
Motivo: rendere i titoli “più accessibili a una gamma più ampia di investitori“. Cosa significa questo? Significa che, per ogni azione Apple che detengono, gli azionisti riceveranno tre azioni aggiuntive. Significa anche che il titolo Apple diventa più accessibile a tutti coloro che non si trovano nelle condizioni di spendere 400 dollari circa per l’acquisto di una singola azione. E significa che Apple ha replicato la strategia adottata nel 2014, quando offrì agli azionisti uno split azionario 7 a 1. All’epoca, il titolo Apple era scambiato al di sopra di $600: ciò comportò che ogni azione, a seguito dello stock split, fosse scambiata a un valore di circa 92 dollari.
Con l’operazione di frazionamento azionario annunciata ora, pari a 4 a 1, Apple consentirà ai potenziali investitori di acquistare una sua azione a circa 100 dollari, a seconda del valore attorno a cui il titolo oscillerà alla fine di agosto.
Le azioni verranno distribuite agli azionisti alla fine della sessione del prossimo 24 agosto, mentre il trading su base split-adjusted inizierà il prossimo 31 agosto. In realtà questo è il quinto split lanciato dal colosso.
Ancora prima del 9 giugno del 2014, Apple lanciò uno stock split di 2 a 1 il 28 febbraio del 2005; di 2 a 1 il 21 giugno del 2000 e sempre di 2 a 1 il 16 giugno del 1987.
L’analista di CFRA Angelo Zino ha commentato la notizia affermando che l’operazione “aiuterà a sostenere la liquidità (di Apple) e ad attrarre nuovi investitori”.
Apple e Amazon: verso $2 trillion dollar companies?
Insieme ad Amazon, Apple si conferma sempre più un colosso destinato a diventare una $2 trillion company (così come anche Microsoft). La capitalizzazione di mercato di Apple è pari a $1,6 trilioni (dopo un rialzo del titolo da inizio anno superiore a +30%); quella di Amazon oscilla attorno a $1,5 trilioni (rialzo del titolo da inizio anno +65% oltre i 3.000 dollari; quella di Microsoft (titolo +29% da inizio anno a 203 dollari) si aggira anch’essa sugli $1,5 trilioni.
“Quando la crescita è scarsa, la gente paga di più per averla – ha commentato Don Townswick, direttore della divisione di strategia sull’azionario presso Conning, stando a quanto emerge da un articolo recente della CNN – E questo è un contesto dove da anni la crescita è bassa…più o meno dalla crisi finanziaria del 2008″.
Detto questo i dubbi sul pericolo bolla vanno avanti da parecchio:
“Queste sono società grandiose, ma i prezzi nel lungo termine contano, e le azioni che dominano il Nasdaq sono costose – ha fatto notare in un report recente Katie Nixon, responsabile della divisione di investimenti Northern Trust Wealth Management, ricordando che sia Microsoft che Apple sono scambiati a un valore superiore a 25 volte gli utili attesi per l’anno prossimo, a fronte del valore pari a 60 volte tanto gli utili attesi di Amazon, un valore che l’analista ha definito “enorme”.
Intanto, il colosso fondato da Jeff Bezos, ovvero Amazon, può per ora continuare a brindare, dato che, nel secondo trimestre, le vendite del gigante dell’e-commerce sono cresciute così velocemente da permettere al colosso di archiviare il secondo trimestre con utili record. I profitti si sono attestati, di fatto, a $5,2 miliardi, o $10,30 per azione, raddoppiando quasi rispetto dai $5,22 dell’attivo per azione dello stesso periodo dello scorso anno e testando il record su base trimestrale.
Tutto merito del fatturato, balzato del 40% dai $63,4 miliardi del secondo trimestre del 2019, fino a $88,9 miliardi, ben al di sopra dello stesso outlook di Amazon, che aveva previsto un giro d’affari compreso tra $75 e $81 miliardi.Gli analisti, in media, avevano previsto utili per $1,48 per azione su un fatturato di $81,45 miliardi.
Il gruppo ha reso noto che il giro d’affari della divisione dell’e-commerce è balzato, in particolare, del 47,8% da $31,05 miliardi a $45,9 miliardi, meglio dei $39,89 miliardi attesi dal consensus.
Così il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha commentato il bilancio:
“Come da attese, abbiamo speso più di $4 miliardi a causa dei costi aggiuntivi tal COVID-19, al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti e per consegnare i prodotti ai clienti in questa fase di elevata domanda”. I costi sono stati sostenuti per l'”acquisto di prodotti personali di protezione, per garantire una maggiore pulizia nei nostri centri, per adattarsi alle nuove prescrizioni sulla sicurezza, per aumentare i benefit alle famiglie, e per erogare un bonus di ringraziamento di oltre $500 milioni a favore dei partner con cui lavoriamo per i servizi di consegna e dei dipendenti in prima linea”.
Nella sua audizione al Congresso Usa – dove insieme ai numeri uno di Facebook, Alphabet ed Apple è stato interrogato dai parlamentari americani, a causa del potere che i Big Tech stanno detenendo, considerato eccessivo da molti – Bezos ha dichiarato che il numero dei dipendenti di Amazon ha superato ora 1 milione, sebbene molti posti di lavoro siano considerati temporanei, in quanto aggiunti per centrare la domanda degli utenti nel periodo più cruciale della pandemia da coronavirus.