Bondi si gioca la carta dell’M&A, ma gli analisti non raccolgono e Parmalat va giù in Borsa
Bondi si gioca la carta dell’M&A. Ma il mercato non raccoglie la sfida. Il titolo Parmalat si adegua al sentiment di mercato e cede lo 0,61% a 2,04 euro. Nella tradizionale lettera di fine anno ai dipendenti l’amministratore delegato della società, Enrico Bondi, avrebbe detto che “la prudente politica attuata in tema di crescita per linee esterne consentirà al gruppo di cogliere le interessanti opportunità che oggi si presentano a seguito di importanti cambiamenti del business model del nostro settore”.
In altre parole a Collecchio i tempi sarebbero maturi per effettuare nuove acquisizioni. “Si tratta di un capitolo praticamente mai aperto a Parmalat nonostante le promesse fatte”, segnalano gli analisti di Intermonte nel report uscito questa mattina in cui hanno confermato il giudizio di speculative buy sul Parmalat, indicando un target di 2,50 euro. “Allo stesso modo, Bondi si sarebbe professato possibilista circa la distribuzione di dividendi stante il ripagamento del debito delle controllate estere”, aggiungono. Dichiarazioni che lasciano un fondo di perplessità tra gli esperti di mercato.
“Riteniamo – osserva il broker – tali affermazioni non propriamente credibili e funzionali all’avvio della campagna elettorale in previsione della elezione del nuovo CdA il prossimo aprile”. “Parmalat non è mai stata attiva nel recente round M&A, anzi il management della società ha sempre assunto un atteggiamento parecchio cauto al capitolo acquisizioni e fusioni nonostante la grande disponibilità di cassa (1,4 miliardi di euro), che ha implicato uno sconto del 65% alla nostra valutazione a causa delle basse chance di essere investita in attività core nel breve futuro”, segnalano gli analisti di Banca Leonardo.
“Tuttavia – proseguono – i deal M&A che ci sono stati ci sono sembrati parecchi esosi in assenza di significative sinergie e avrebbero potuto avere solo un impatto fortemente diluitivo su Parmalat, che attualmente sta trattando a un multiplo di 5,5 volte l’Ev/ Ebitda 2010”. Anche secondo questo broker le dichiarazioni di Bondi potrebbero essere un segnale in vista del rinnovo del board. “Il ceo potrebbe cercare supporto di BofA per creare un gruppo di investitori che potrebbero sostenere la lista nel rinnovo del consiglio di amministrazione il prossimo aprile 2011, permettendogli quindi la riconferma”, è l’idea degli esperti di Leonardo che consigliano prudenza sui titoli Parmalat (underweight) indicando un target di 1,9 euro.