Bond: rendimento Bund sfiora i minimi storici, ma nel 2015 partì un’ondata di vendite
Le forti vendite sui listini azionari stanno spingendo gli investitori verso i consueti “porti sicuri”, come i titoli di Stato tedeschi, che oggi stanno attirando un significativo flusso di acquisti. Il rendimento del Bund decennale è scivolato in area 0,09%, ad un passo dei minimi storici toccati nell’aprile 2015 a 0,07 per cento. È questa l’anomalia del mondo degli investimenti a “tassi sottozero” che vede la Germania in prima linea con le scadenze fino a nove anni che offrono rendimenti negativi. Ma se si osserva il grafico del Bund negli ultimi dodici mesi qualche preoccupazione inizia sorgere.
Esattamente un anno fa, il tasso del Bund piombò sui minimi storici dopo che la Banca centrale europea annunciò l’inizio del quantitative easing. Anche il mese scorso ha visto Francoforte grande protagonista con il potenziamento del QE: acquisti mensili aumentati a 80 miliardi di euro (compresi i corporate bond investment grade non finanziari), tagli dei tassi a zero e abbassamento del tasso sui depositi a -0,4%. Il bazooka di Mario Draghi si è fatto sentire anche questa volta sui governativi di Berlino.
Lo scorso anno, però, dopo aver toccato i minimi storici, sul Bund scattò un’ondata incredibile di vendite che portò il rendimento a sfiorare l’1% in soli due mesi. Guardando il grafico si scoprono quindi molte analogie con la situazione del 2015. Ovviamente la storia non sempre si ripete, ma qualche preoccupazione è naturale che inizi a spuntare nella testa degli investitori.