Bond in dollari: emissione record della Cina, raccoglie $6 miliardi. Doppio del previsto

La Cina rifinanzia il proprio debito sul mercato internazionale dei bond, lanciando l’emissione record della sua storia di bond in dollari e raccogliendo $6 miliardi, ammontare doppio rispetto al target preventivato, a fronte di una domanda che ha superato anche la soglia di $20 miliardi.
L’emissione ha avuto per oggetto titoli di stato venduti in quattro tranche: un primo titolo è stato emesso con scadenza a tre anni, in corrispondenza di un valore superiore di 35 punti base rispetto a quello del corrispondente Treasury Usa, così come ha rivelato alla Cnbc la fonte di una delle banche sottoscrittrici dell’operazione.
Un altro titolo con scadenza a cinque anni è stato prezzato a un valore superiore al corrispondente Treasury di 40 punti base; emessi anche un bond a dieci anni prezzato a 50 punti base al di sopra del Treasury relativo e una tranche, infine, a 20 anni, 70 punti base superiore all’equivalente Usa.
Non è un caso che l’emissione record sia avvenuta in questo momento dell’anno. Anche la Cina ha voluto beneficiare, infatti, del rally del mercato obbligazionario di questi ultimi mesi, che è stato accompagnato da un forte tonfo dei rendimenti dei bond a livello globale. Tale fattore ha ridotto in modo significativo il costo della raccolta, rispetto a quello che aveva caratterizzato la precedente emissione di bond cinesi in dollari, dell’ottobre del 2018.
In un comunicato pubblicato sul proprio sito, la Bank of China ha commentato l’emissione affermando che “fornirà un benchmark dei prezzi per le imprese cinesi che emettono obbligazioni in dollari Usa“.
L’operazione è solo la terza in dollari Usa da quando Pechino ha riavviato, due anni fa, i suoi collocamenti sui mercati internazionali dei debiti, a seguito di una interruzione durata 13 anni. Una emissione del 2017 era riuscita a raccogliere $2 miliardi mentre la transazione del 2018 ha raccolto ha permesso a Pechino di rastrellare 3 miliardi di dollari.
Da segnalare che all’inizio di questo mese la Cina si è messa in evidenza anche per aver avviato il primo collocamento, in 15 anni, di bond denominati in euro, raccogliendo in questo caso l’equivalente di $4,4 miliardi: a tal proposito, gli analisti intervistati dalla Cnbc hanno detto di ritenere che i mercati europei rappresenteranno una fonte sempre più importante di finanziamenti per la seconda economia al mondo.
I bond in dollari offerti con questa ultima emissione offrono tutti rendimenti compresi tra il 2% e il 3%. Stando ai dati Refinitiv, i tassi sui Treasuries Usa a dieci anni rendevano ieri l’1,75%, quasi 150 punti base al di sotto dei massimi testati nell’ottobre del 2018, quando la Cina aveva effettuato un altro rifinanziamento nel mercato dei bond in dollari.