Bond: Cina e Giappone vendono Treasury Usa in vista della stretta Fed


Giappone riduce livello Treasury ai minimi a 2 anni
La Cina, il più grande detentore straniero di Stati Uniti buoni del Tesoro, ha ridotto le sue partecipazioni al livello più basso in sette mesi a 1,258 miliardi di dollari a settembre, mentre il Giappone ha tagliato le sue partecipazioni a 1.170 miliardi, il più basso in quasi due anni. E’ quanto emerge dai dati pubblicati dal Tesoro USA hanno mostrato. In particolare Pechino ha evidenziato un’accelerazione delle vendita di bond governativi statunitensi tra agosto e settembre in concomitanza con la svalutazione dello yuan.
La Cina, il più grande detentore straniero di Stati Uniti buoni del Tesoro, ha ridotto le sue partecipazioni al livello più basso in sette mesi a 1,258 miliardi di dollari a settembre, mentre il Giappone ha tagliato le sue partecipazioni a 1.170 miliardi, il più basso in quasi due anni. E’ quanto emerge dai dati pubblicati dal Tesoro USA hanno mostrato. In particolare Pechino ha evidenziato un’accelerazione delle vendita di bond governativi statunitensi tra agosto e settembre in concomitanza con la svalutazione dello yuan.
Il rendimento del Treasury decennale viaggia in area 2,27%, livello decisamente più alto rispetto all’1,64% di inizio anno. Gli analisti di Mps Capital Services fanno notare come, in termini relativi, l’extra-rendimento dei governativi Usa rispetto ai governativi dei paesi del G7 si è portato ai massimi dal 2007.
Fed prepara prima stretta sui tassi
I positivi dati di ottobre sul mercato del lavoro statunitense e i riscontri arrivati ieri dell’inflazione Usa hanno alimentato le attese per una prima stretta monetaria da parte della Fed nel meeting del 15-16 dicembre. Secondo gli economisti di Unicredit il rialzo di dicembre sarà seguito da una strategia di moderata stretta monetaria con altri tre ritocchi al rialzo del costo del denaro nel corso del 2016.
I positivi dati di ottobre sul mercato del lavoro statunitense e i riscontri arrivati ieri dell’inflazione Usa hanno alimentato le attese per una prima stretta monetaria da parte della Fed nel meeting del 15-16 dicembre. Secondo gli economisti di Unicredit il rialzo di dicembre sarà seguito da una strategia di moderata stretta monetaria con altri tre ritocchi al rialzo del costo del denaro nel corso del 2016.