BoE: l’idea di un rialzo dei tassi prende forma, due membri votano a favore per la prima volta in tre anni
L’idea di un aumento dei tassi di interesse da parte della Bank of England (BoE) inizia a farsi strada all’interno dell’istituto. Le minute della riunione di inizio mese hanno mostrato come la decisione di mantenere il livello dei tassi di interesse fermo allo 0,50% (livello a cui staziona dal marzo 2009) non è stata più unanime. E’ la prima volta da poco più di tre anni. Due dei nove membri del comitato di politica monetaria della banca centrale inglese, Ian McCafferty e Martin Weale, hanno infatti votato contro questa decisione, suggerendo un aumento dei tassi di 25 punti base allo 0,75%.
I due dissidenti sostengono che “il grado di capacità inutilizzata è diminuita in misura sufficiente” e che il mercato del lavoro ha “creato la prospettiva di una crescita dei salari”. Secondo loro, sarebbe dunque “opportuno anticipare le pressioni del mercato del lavoro, aumentando i tassi di interesse di riferimento”. D’altronde, anche con un aumento dei tassi allo 0,75%, la politica monetaria della BoE sarebbe rimasta estremamente accomodante. E’ rimasta infatti unanime la decisione di mantenere il piano di acquisto asset a 375 miliardi di sterline.
Tuttavia, per la maggior parte dei membri del comitato (sette per la precisione) restano “prove insufficienti sulla pressione inflazionista per giustificare un immediato aumento dei tassi”, ritenendo che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% solo alla fine del periodo di previsione triennale. L’attesa consentirebbe di rendere l’espansione in atto più forte. Il rischio è che, aumentando i tassi troppo presto in assenza di aumenti salariali, si potrebbe aumentare “la vulnerabilità delle famiglie fortemente indebitate” e aggiungere pressione al rialzo sulla sterlina.
Il parere degli analisti
“Abbiamo il sospetto che Weale e McCafferty rimarranno in minoranza ancora per un po’ di tempo”, commenta James Knightley, analista di Ing . Secondo lui, i numeri di ieri sulla bassa inflazione, la mancanza di crescita dei salari e le preoccupazioni circa la crescita dell’Eurozona – il più grande partner commerciale del Regno Unito, suggeriscono che in assenza di shock al rialzo dei dati la maggioranza dei membri della BoE continuerà a optare per lo status quo anche nei prossimi mesi. “Adesso sembra più probabile che il primo rialzo dei tassi da parte della banca centrale inglese avvenga a febbraio e non a novembre”, conclude Knightley.
“Crediamo che la BoE sarà la prima tra le banche centrali a uscire dalle politiche monetarie espansive – afferma Filippo Diodovich, market strategist di Ig – Manteniamo la nostra view di un rialzo dei tassi da parte della BoE nel quarto trimestre 2014”. Da Ig invitano tuttavia a monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi al consumo.
“Crediamo che la BoE sarà la prima tra le banche centrali a uscire dalle politiche monetarie espansive – afferma Filippo Diodovich, market strategist di Ig – Manteniamo la nostra view di un rialzo dei tassi da parte della BoE nel quarto trimestre 2014”. Da Ig invitano tuttavia a monitorare con attenzione l’andamento dei prezzi al consumo.