BoE: altro rialzo da 25 bp, ecco le previsioni per il futuro
La Bank of England (BoE) ha alzato il suo tasso di interesse di riferimento di altri 25 punti base, portando il costo del denaro al 4,5%, il livello più alto dal 2008, a causa delle continue pressioni inflazionistiche. E per il futuro non sono da escludere nuove strette.
I dettagli della decisione della BoE
La delibera odierna della BoE è stata sostenuta da sette membri del comitato di politica monetaria, mentre gli altri due hanno votato per mantenere lo status quo, così come nelle precedenti due riunioni. La maggioranza ha ritenuto che l’economia resiliente abbia contribuito alle pressioni sui prezzi e richieda un intervento.
L’istituto guidato da Andrew Bailey ha rivisto al rialzo le proiezioni di crescita. Secondo le nuove stime, il Pil del Regno Unito dovrebbe rimanere stabile nella prima metà di quest’anno, con una crescita dello 0,9% entro la metà del 2024 e dello 0,7% entro la metà del 2025. La prossima lettura sulla crescita del Paese sarà pubblicata venerdì.
L’inflazione scenderà più lentamente del previsto
Per quanto riguarda l’inflazione, le nuove proiezioni indicano una discesa al 5,1% entro la fine di quest’anno, rispetto al 3,9% precedentemente stimato. A metà 2024 dovrebbe attestarsi al 3,4% per poi rallentare ulteriormente all’1,1% nel secondo trimestre del 2025.
Gli ultimi dati disponibili, relativi al mese di marzo, hanno evidenziato un incremento del 10,1% annuo trainato da costi alimentari ed energetici costantemente elevati. L’indice core dei prezzi al consumo, che esclude le componenti più volatili come cibo, energia, alcol e tabacco, è aumentato del 5,7% nei 12 mesi, invariato rispetto a febbraio, a dimostrazione di quanto l’inflazione sia radicata.
BoE pronta ad alzare ancora i tassi se necessario
Nel verbale del meeting, la BoE afferma che “se ci dovessero essere prove di pressioni inflazionistiche più persistenti, sarebbe necessario un ulteriore inasprimento della politica monetaria”. Questa frase era già presente a marzo, ma allora era stata interpretata come un segnale di possibile interruzione del ciclo di aumento dei tassi.
Rispetto ai toni della Federal Reserve nella riunione della scorsa settimana, che hanno portato gli operatori a ipotizzare una pausa nelle strette, la comunicazione dell’istituto britannico appare ancora piuttosto hawkish, in linea con la necessità di raffreddare un’inflazione più vischiosa.
Il parere degli analisti (ING)
Dall’altro lato, i tassi sembrano aver raggiunto ormai livelli sufficientemente restrittivi e potrebbero anche essere mantenuti invariati. Secondo gli esperti di ING, il rialzo odierno “segnerà il massimo di questo ciclo di inasprimento, sebbene questo dipenda dalla prossima serie di dati su salari e inflazione. Un altro aumento a giugno è possibile, anche se al momento non rappresenta il nostro caso base”.
Malgrado l’inflazione resti elevata, ciò dipende “in gran parte dai prezzi più rigidi di cibo e beni, nessuno dei quali è tanto rilevante per la politica monetaria quanto l’inflazione del settore dei servizi, che invece sembra avvicinarsi ad un picco”. Inoltre, “le aspettative sui prezzi delle aziende si stanno raffreddando e, supponendo che i prezzi del gas rimangano bassi, riteniamo ci siano buoni motivi per ipotizzare che l’inflazione del settore terziario diminuisca in modo sostanziale nei prossimi 12 mesi”.
Motivi per cui, conclude ING, “riteniamo che la Bank of England possa iniziare il processo per riportare i tassi su un livello più neutrale, con tagli dei tassi entro il prossimo anno, a partire da maggio 2024”.