BlackRock overweight su azionario, l’AD Fink non teme Fed: ‘mai visto tanto cash accumulato, tassi più alti non minacceranno i mercati’
“Su un orizzonte strategico, siamo overweight sull’azionario”. E’ quanto emerge dall’outlook firmato BlackRock, il colosso del risparmio gestito numero uno al mondo, con $8,67 trilioni di asset in gestione stando agli ultimi dati di gennaio.
Gli analisti del gigante newyorchese motivano il loro ottimismo con il miglioramento delle stime sugli utili societari e con le valutazioni di alcuni titoli, che definiscono moderate.
Quali mercati preferire?
“Incorporando il fattore cambiamento climatico nei ritorni che prevediamo, brilla l’appetibilità dei mercati azionari dei paesi avanzati, visto il largo peso di settori come l’hi-tech e l’healthcare negli indici benchmark”.
BlackRock, che ha diramato il suo outlook poche ore prima dell’inizio della stagione degli utili della corporate America – oggi in calendario i risultati di bilancio di JP Morgan, Goldman Sachs, Wells Fargo – ha aggiunto di rimanere “tatticamente overweight sull’azionario”, in quanto fiduciosa nell'”accelerazione delle riaperture (delle economie post lockdown da Covid-19) in un contesto di tassi di interesse che rimarranno bassi”.
I titoli su cui puntare sono in particolare i ciclici e i titoli delle società quality.
Riguardo a quello che farà la Federal Reserve, gli analisti di BlackRock danno informazioni meno confortanti agli investitori: a loro avviso, infatti, la Fed si troverà nelle condizioni di iniziare a lanciare il tapering del Quantitative easing prima delle attese, “forse entro la fine dell’anno, o all’inizio dell’anno prossimo”. E “un indizio del tapering potrebbe arrivare già in occasione della riunione del Fomc – il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa- di giugno.
BlackRock, AD Fink: tassi più alti non minacceranno azionario
In un’intervista rilasciata alla televisione di Bloomberg qualche ora fa, l’AD di BlackRock Larry Fink ha confermato di avere una view costruttiva così come l’aveva “due anni fa, e cinque anni fa”.
“Credo che l’innovazione del capitalismo a chi stiamo assistendo stia cambiando il modo in cui viviamo, in cui lavoriamo, in cui scopriamo nuovi medicinali. Ciò non significa che non ci siano problemi, come quelli presenti in questo momento, con le economie che non sono ancora del tutto bilanciate. Alcuni settori non stanno funzionando a causa della pandemia Covid. Ma credo fermamente che i mercati versino in condizioni davvero molto buone che ne permettano la crescita continua. Siamo di fronte a un sostegno monetario e fiscale a livelli record. Non ho mai visto tanto cash accumulato e nel post Covid vivremo più a lungo”. Ciò significa che “ci sarà bisogno di investimenti di più lungo termine. Di conseguenza tutte le fondamenta che avallano un posizionamento sull’azionario di lungo periodo sono solide“.
Fink non nega il rischio di inflazione né di essere preoccupato dei livelli di deficit.
“Ma non si può negare che il mercato stia evolvendo e cambiando” e “l’innovazione sta trasformando l’economia”.
Sui tassi, l’impressione del numero uno del gigante del risparmio gestito è che “dovrebbero essere un po’ più alti e credo che di fatto saliranno un po’, ma non al punto tale da minacciare le valutazioni dell’azionario. La vera opportunità è se riusciremo ad affrontare il cambiamento climatico”. E, comunque, “non passo il tempo a guardare le variazioni al rialzo o al ribasso dei mercati. Credo che le fondamenta per un investimento di lungo termine (nell’azionario) siano forti e che indichino che i mercati saliranno per altri due anni”.