Trump prepara l’ordine esecutivo sulle cripto. Bitcoin pronto a gioire o rischio ‘sell on news’?

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Tra i cripto-investitori è conto alla rovescia in attesa dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio. Le aspettative sono che Trump non perda tempo dando subito concretezza alla promessa di creazione di una riserva strategica di bitcoin già il primo giorno del suo mandato.
Di nuovo sopra 100mila dollari
Il prezzo del bitcoin è intanto risalito sopra la soglia spartiacque dei 100mila dollari toccando i 102mila dollari. Dall’elezione di Trump la criptovaluta si è apprezzata di oltre il 50%.
Trump, un tempo scettico sulle criptovalute, ha abbracciato il settore in vista delle elezioni di novembre, alimentando le speranze di una regolamentazione più semplice e di un’adozione diffusa degli asset digitali.
Trump pronto a rendere le cripto una priorità nazionale
Le ultime indiscrezioni rilanciate da Bloomberg vedono in effetti il presidente eletto Donald Trump pronto ad emettere un ordine esecutivo che annuncia le criptovalute come “una priorità nazionale”. Trump potrebbe anche annunciare la creazione di un consiglio consultivo sulle criptovalute che sosterrà le priorità politiche del settore delle risorse digitali.
L’ordine esecutivo nel dettaglio dovrebbe indicare le criptovalute come “un imperativo o una priorità nazionale”. L’attesa è che possa arrivare già lunedì o comunque nei primissimi giorni del suo mandato anche perchè il tycoon ha promesso di emettere una serie di ordini esecutivi in una serie di settori e questioni entro i suoi primi giorni di ritorno in carica.
Bisognerà vedere se l’ordine esecutivo includerà anche una direttiva per sospendere qualsiasi contenzioso che coinvolga le criptovalute. In questi anni le azioni legali hanno preso di mira una serie di aziende, da Binance Holdings, il più grande exchange di criptovalute al mondo, così come la start-up Ripple Labs.
Focus sulla creazione di una riserva strategica in Bitcoin
L’attenzione maggiore rimane comunque sulla creazione di una riserva nazionale di bitcoin, che comprenderebbe le partecipazioni esistenti del governo nella più grande criptovaluta del mondo. Attualmente il governo detiene già quasi 200mila bitcoin (198.109 Bitcoin) per un controvalore di circa 20 miliardi di dollari. Sono BTC che non sono stati acquistati, ma provengono da sequestri giudiziari di fondi derivanti da crimini.
La senatrice Cynthia Lummis, potrebbe avere un ruolo durante la nuova amministrazione Trump, ha proposto un disegno di legge , denominato anche Bitcoin Act, che prevede l’acquisto di 200mila bitcoin l’anno da parte del Dipartimento del Tesoro Usa, senza vendita o asta per un minimo di 20 anni. Sommati a quelli detenuti per confisca, si arriverebbe a 1 milione di bitcoin a fine mandato Trump.