Notizie Criptovalute Bitcoin scivola sotto 90.000$. Perchè è da monitorare la correlazione con l’S&P 500

Bitcoin scivola sotto 90.000$. Perchè è da monitorare la correlazione con l’S&P 500

25 Febbraio 2025 14:07

Periodo in affanno per il Bitcoin (BTC) che oggi è tornato sotto la soglia dei 90.000 dollari, sui livelli di metà novembre dello scorso anno. La performance da inizio 2025 segna un ribasso di circa il 5%, mentre dai massimi storici del 20 gennaio il BTC ha perso quasi il 20%. Questo movimento ribassista, che accomuna anche Ethereum (-28% ytd), non è avvenuto in un contesto isolato, ma si inserisce in una serie di eventi e dinamiche di mercato che hanno contribuito a ridurre la propensione al rischio tra gli investitori. Attenzione anche al grafico del Bitcoin/dollaro che ci potrebbe essere la conferma di un pattern di inversione.

Le motivazioni della correzione

Nelle ultime settimane, il mercato delle criptovalute ha subito una fase di correzione significativa, con Bitcoin ed Ethereum che hanno registrato un rallentamento dopo la crescita sostenuta avviata agli inizi di novembre con il fermento delle elezioni Usa. Questo declino si è poi riversato e a cascata su molte delle principali crypto. Per capire meglio la situazione abbiamo intervistato Eugenio Sartorelli, trader professionista che si occupa di Crypto dal 2013, ha fatto mining ed è un profondo conoscitore della tecnologia blockchain.

Uno dei principali fattori, spiega Sartorelli, “riguarda la correlazione tra Bitcoin e il mercato azionario statunitense, in particolare l’S&P 500. Da quando Donald Trump è tornato al centro della scena politica statunitense, l’indice americano ha provato per ben tre volte a segnare nuovi massimi storici, senza però riuscire a conservare questi livelli. Sebbene il contesto generale rimanga ancora in una fase di risk-on per l’azionario, si nota una progressiva riduzione del rischio negli investimenti. Questo ha inevitabilmente impattato anche il settore crypto, dove la fiducia in un ulteriore rialzo si è temporaneamente affievolita”.

Un altro elemento chiave nella recente fase di correzione, prosegue Sartorelli, “è stato l’aumento delle liquidazioni forzate di posizioni su Bitcoin da parte di investitori istituzionali e whale (grandi detentori di criptovalute). Questi movimenti hanno innescato una reazione a catena, portando a una serie di chiusure rapide in stop-loss da parte di operatori più piccoli, amplificando ulteriormente il calo dei prezzi”.

Secondo Sartorelli, “È difficile prevedere con precisione quando questa fase correttiva potrà dirsi conclusa, soprattutto perché si inserisce in un più ampio processo di riduzione del rischio nei portafogli degli investitori statunitensi. La situazione resta quindi complessa, con Bitcoin ed Ethereum che continuano a muoversi in stretta relazione con l’andamento dei mercati globali e con il sentiment generale degli investitori”.

La maxi truffa da 1,5 miliardi su Bybit

A complicare ulteriormente il quadro, si è aggiunto il furto di 1,5 miliardi di dollari in Ethereum dalla piattaforma di criptovalute Bybit. Questo segna il più grande attacco hacker nella storia delle cripto. Secondo le analisi di Arkham Intelligence ed Elliptic, il responsabile è il Lazarus Group, un’organizzazione nordcoreana. Nonostante l’enorme ammontare sottratto, il ceo di Bybit, Ben Zhou, ha garantito la solvibilità dell’azienda e la sicurezza dei fondi dei clienti. L’exchange sta collaborando con esperti di sicurezza blockchain per tracciare i fondi e ha offerto una ricompensa record di 140 milioni di dollari per identificare gli hacker.

“Episodi di questo tipo contribuiscono ad alimentare il sentiment negativo e a incrementare la volatilità del mercato, poiché gli investitori tendono a reagire con vendite repentine per ridurre il rischio di esposizione”, conclude Sartorelli.

Il punto tecnico sul grafico del BTC/USD

Il Bitcoin mostra segnali di crescente debolezza dopo il mancato recupero delle resistenze chiave e la pressione ribassista che si è intensificata nelle ultime sedute. Il ribasso odierna, quasi -3%, conferma la difficoltà della criptovaluta nel mantenere il trend rialzista osservato nei mesi scorsi e in concomitanza dell’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca.

Dal punto di vista tecnico, il grafico evidenzia la possibile formazione di un “doppio massimo” nella fascia di prezzo compresa tra il top del 17 dicembre (108.364) e del 20 gennaio (109.356 dollari), un pattern di inversione che suggerisce un potenziale esaurimento della spinta rialzista. Tuttavia, affinché la figura venga confermata, sarà necessaria la rottura con decisione del supporto a 89.000 dollari, livello che funge attualmente da neckline del pattern grafico. Qualora questa soglia venisse violata con volumi crescenti, il target teorico della configurazione grafica proietterebbe i prezzi verso 68.750 dollari, con possibili step intermedi a 80.330 e 74.600 dollari.

Per contro, se il supporto a 89.000 dollari dovesse reggere, il Bitcoin potrebbe avviare un tentativo di rimbalzo, con primo ostacolo a 93.480 dollari, dove transita anche la trendline ribassista di breve periodo (linea viola). Un superamento di questa soglia potrebbe aprire la strada verso 99.866 dollari, livello critico per un’eventuale ripresa del trend rialzista.

Gli indicatori tecnici mostrano segnali contrastanti. L’RSI a 14 periodi si attesta a 30,9, un valore che indica condizioni di ipervenduto e potrebbe favorire un rimbalzo tecnico nel breve periodo. Tuttavia, l’assenza di divergenze rialziste evidenti suggerisce che la pressione dei venditori rimane elevata. Il MACD, inoltre, continua a evidenziare una configurazione negativa, con la linea principale sotto il segnale e un’ulteriore divergenza ribassista in formazione, a conferma di un momentum ancora fragile.

Dal punto di vista volumetrico, le ultime sedute hanno registrato un aumento degli scambi, specialmente nelle fasi di ribasso, segnalando un incremento dell’interesse degli operatori su questi livelli chiave. La perdita del supporto a 89.000 dollari rappresenterebbe quindi un segnale critico, potenzialmente in grado di accelerare le vendite e dare avvio a una fase correttiva più marcata. Al contrario, la tenuta del supporto potrebbe fornire una base per un rimbalzo tecnico, anche se il quadro generale rimane orientato alla prudenza fino al recupero delle resistenze chiave. L’attenzione rimane quindi focalizzata sulla reazione del Bitcoin nell’area compresa tra 89.000 e 93.500 dollari, livello che definirà la direzione del prossimo movimento della criptovaluta.