Bitcoin ostaggio delle mosse Fed, si profila un anno instabile ma occhio a sponda da boom degli NFT
Con il risk-on tornato a dominare sui mercati in questo inizio d’anno, tra i pochi asset rischiosi rimasti indietro spicca il bitcoin, già protagonista di un finale di 2021 decisamente sottotono. Cosa riserverà il 2022 per la criptovaluta numero uno al mondo? Tra gli esperti emerge il fatto che la politica della Federal Reserve sta assumendo un ruolo chiave nel dibattito sulle prospettive per le cripto in generale.
La Fed di Jerome Powell si appresta quest’anno ad inasprire la politica monetaria per arginare l’inflazione e questo rischia di offuscare uno dei driver della corsa di bitcoin & co, ossia il loro appeal in quanto protezione dall’inflazione. Tanto più la Fed sarà attiva nel contrastare l’inflazione, tanto più gli investitori potrebbero raffreddare il loro interesse verso il mondo crypto.
Fed e Metaverso quanto influenzeranno il bitcoin?
Come fanno notare diversi analisti, la politica della Fed sta assumendo un ruolo chiave nel dibattito sulle prospettive per le criptovalute e per i token nel 2022. Nel 2021 il bitcoin è aumentato del 60%, riducendo però i guadagni a fine ano in corrispondenza con il consolidarsi delle attese di più rialzi dei tassi nel corso di quest’anno. Le mosse di politica monetaria saranno quindi importanti per determinare se bitcoin proseguirà al rialzo come gli anni passati.
Un’altra scuola di pensiero sostiene che la forte spinta verso il metaverso, da parte di aziende come Meta Platforms (ex Facebook) ed Apple, unita alla domanda crescente di token non fungibili (Ntf), spingerà al rialzo la criptovaluta indipendentemente dalle forze macroeconomiche in gioco dalle Banche Centrali. Ricordiamo, tra gli altri, la vendita record dell’anno scorso di un’opera d’arte NFT per $ 69,3 milioni.
View analisti
Katie Stockton, fondatrice e managing partner di Fairlead Strategies LLC, rimane rialzista su bitcoin a lungo termine ritenendo che al momento sta facendo presa una fase correttiva di breve sul bitcoin, “il trend rialzista a lungo termine si manterrà e un breakout più deciso verso nuovi massimi consentirebbe un’impressionante proiezione di movimento misurato di circa $ 90.000.
Secondo Antoni Trenchev, managing partner del prestatore di criptovalute Nexo, “il fattore di influenza n. 1 per bitcoin e per le altre criptovalute nel 2022 è la politica della banca centrale”. Trenchev vede un 2022 instabile, ma prevede che Bitcoin raggiungerà i $ 100.000 entro la fine di giugno e vede inoltre il metaverso come uno dei temi di investimento ed interesse nel corso dell’anno.
Se da una parte molti analisti e gestori hanno una visione rialzista per bitcoin, non manca chi rimane scettico. Tra questi troviamo Jeffrey Halley, analista di mercato senior di Oanda Asia Pacific, che si aspetta un continuo della speculazione nel settore delle cripto ma in un contesto molto più impegnativo nel 2022. Secondo Halley “Il motivo principale è l’inizio della normalizzazione dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, ma probabilmente seguiranno anche altre importanti banche centrali. Ciò metterà in discussione la ragion d’essere secondo cui le criptovalute sono un’alternativa al denaro fiat”.
Analisi tecnica: prossima resistenza a quota 50.000 dollari
Attualmente la quotazione di bitcoin è 46.499 dollari con una performance che negli ultimi cinque giorni si attesta a -6,7 %. I volumi scambiati nel corso dell’ultima settimana sono inferiori alla media degli ultimi 3 mesi e anche la volatilità, che contraddistingue questo asset, è ora sui minimi degli ultimi tre mesi. Anche se sono presenti delle complicazioni nel breve periodo, dopo il raggiungimento del massimo storico a 68.991 dollari, l’analisi su un orizzonte più ampio mostra una dinamica rialzista dei prezzi negli ultimi sei mesi. I principali livelli di resistenza sono prima area psicologica di 50.000 dollari e poi 52.000 dollari. Mentre al ribasso, come livelli di supporto, si segnala area 45.660 e poi 41.406 dollari, zona che se violata al ribasso potrebbe indurre molti operatori a delle prese di beneficio. In ultima si segnala una quotazione al di sotto della media mobile a 20 giorni e nei pressi di quella più importante a 200 periodi, che transita in area 48.000 dollari.