Bill Gross: questi eventi scateneranno l’inferno sul mercato dei bond
Per il guru dei bond Bill Gross, in un contesto economico globale che vede la Federal Reserve alzare i tassi in un modo che si prospetta graduale, l’attenzione degli operatori dovrebbe piuttosto essere focalizzata su due altre banche centrali: la Bce e la Bank of Japan.
Proprio nelle ultime ore, la Bank of Japan ha lasciato invariata la propria politica monetaria ultra accomodante, a fronte della Banca centrale della Cina, la People’s Bank of China, che invece ha seguito la Fed alzando anch’essa i tassi. Il guru ex Pimco, ora gestore del fondo Janus Global Unconstrained Bond Fund, ricorda che la Bce di Mario Draghi sta al momento continuando ad acquistare gli asset dell’Eurozona, con il suo piano di Quantitative easing, per un valore di 80 miliardi di euro al mese (quadro destinato a mutare in meno di un mese, dal momento che da aprile l’ammontare mensile degli acquisti scenderà a 60 miliardi di euro); Gross ricorda anche che i tassi dei titoli di stato giapponesi a scadenza decennale sono rimasti inchiodati tra lo zero e i 10 punti base, range che finora la Bank of Japan ha garantito ricorrendo anch’essa a un bazooka monetario senza precedenti e alla politica dei tassi di interesse negativi.
Tuttavia Gross avverte:
“Quando (il presidente della Bce) Mario Draghi lancerà il tapering, iniziativa che probabilmente non si concretizzerà ancora per qualche mese, e quando inizierà a ridurre gli acquisti degli asset europei, così come anche quando il Giappone eliminerà il tetto massimo consentito per i tassi a 10 anni, compreso tra lo zero e i 10 punti base, allora sul mercato globale dei bond potrebbe scatenarsi l’inferno”.
Sia le azioni che i bond sono saliti a seguito dell’annuncio della Fed di ieri sera, in linea con le attese. L’istituto guidato da Janet Yellen ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al target compreso tra lo 0,75% e l’1%.
Gross ha commentato la reazione dei mercati, affermando che il rally è stato dovuto alle dichiarazioni di Yellen, che hanno portato i trader a scommettere su un rialzo dei tassi graduale. Il tono è stato insomma meno da falco rispetto alle attese, e lo stesso Gross ritiene che Yellen, in fondo, sia “dovish”, ovvero colomba.
“(Yellen) teme che i mercati, che i prezzi degli asset possano scendere o soffrire flessioni significative – non parlo di cigni neri, ma forse di cigni grigi – e dunque vuole muoversi in modo graduale, facendo in modo che i mercati lo capiscano”.
Il guru non crede neanche che il prossimo presidente della Fed scelto dall’amministrazione di Donald Trump sarà molto diverso rispetto a Yellen, il cui termine scade alla fine del gennaio del 2018.
“I presidenti tendono sempre a scegliere presidenti e funzionari colomba, per far proseguire il ciclo economico in vista delle successive elezioni. Dovremo osservare quel che accadrà, ma prevedo più colombe che falchi nell’arco dei prossimi 12 mesi”.