Big Short Michael Burry alza scommessa su crollo Tesla, nel mirino anche l’ETF simbolo di Cathie Wood
Michael Burry, l’investitore reso famoso dal film ‘The Big Short‘, alza la posta su Tesla continuando a scommettere sul crollo del titolo del colosso delle auto elettriche. A finire nel mirino di Burry c’è anche un altro volto ormai famoso di Wall Street, ossia Cathie Wood e la sua Ark Invest.
Nel dettaglio emerge che la Scion Asset Management di Burry possiede contratti ribassisti contro 235.500 azioni dell’ARK Innovation ETF alla fine del secondo trimestre. La nuova posizione è stata valutata a quasi 31 milioni di dollari. ARK Innovation ETF è il principale fondo quotato di Cathie Wood e ha attirato miliardi nell’ultimo anno dopo che le sue scommesse tematiche incentrate sulla tecnologia hanno trionfato sul mercato nel 2020. Successo dell’ARK ETF che ha perso slancio nella prima metà del 2021 complici le preoccupazioni per i prezzi elevati di alcuni titoli tech e l’accelerazione inflazione. Un contratto put conferisce a Scion il diritto di vendere azioni dell’ETF prima di una certa data e ad un prezzo precedentemente concordato. Il suo valore aumenta se le azioni scendono al di sotto della soglia.
Burry ha avvertito per mesi di valutazioni insostenibili sul mercato. A giugno, ha avvertito che gli investitori retail potrebbero essere coinvolti nella “madre di tutti i crash” investendo in criptovalute e meme stock.
Michael Burry, che nel 2008 ha fatto guadagnare al suo fondo d’investimento circa 2,6 miliardi di dollari scommettendo un miliardo di dollari sul crollo del mercato immobiliare americano, ha anche incrementato la sua scommessa short contro Tesla, che risulta anche il principale titolo dell’ARK Innovation ETF.
Le altre mosse di Mr Big Short
Burry ha aumentato le sue scommesse ribassiste contro il produttore di veicoli elettrici, con 1.075.500 azioni Tesla rispetto alle 800mila circa del primo trimestre.
The Big Short nel corso dello scorso trimestre ha apportato diverse altre modifiche al suo portafoglio: ha acquistato opzioni di chiamata rialzista su Walmart, Cardinal Health e McKesson; di contro ha venduto sue partecipazioni in Occidental Petroleum, Meredith e Zymeworks.
Nelll’ultimo anno Burry è finito sotto i riflettori perché ha contribuito a spianare la strada alla frenesia di acquisto di GameStop all’inizio di quest’anno investendo nel rivenditore di videogiochi. Burry ha acquistato una partecipazione in GameStop nel 2019 perché ha stabilito che il titolo era sottovalutato. Ha scritto tre lettere ai capi del rivenditore di videogiochi, esortandoli a riacquistare azioni. Burry l’ha descritta come “un’opportunità senza precedenti” per “portare a termine forse il riacquisto più consequenziale e favorevole agli azionisti nella storia del mercato azionario con eleganza e furtività”.