Beyond Meat, i segreti della miglior Ipo degli ultimi vent’anni. I burger vegetali finanziati da DiCaprio all’attacco dell’Europa
In un anno difficile per le Ipo con i flop di Uber e Lyft, è quasi passata inosservata la IPO di Beyond Meat, la migliore dal lontano 2000 con un boom di +163% all’esordio per la startup californiana creata dal vegano Ethan Brown nel 2009 e tra i cui finanziatori spiccano nomi famosi come il fondatore di Microsoft Bill Gates e la star di Hollywood Leonardo DiCaprio, vero e proprio guru degli investimenti ecosostenibili. A inizio maggio il debutto alla borsa di Wall Street, chiuso nel primo giorno di negoziazione con un +163% sul prezzo di Ipo e una valutazione societaria pari a circa 3,8 miliardi di dollari facendo sì che quello della startup di burger vegetali è stato finora uno dei maggiori rialzi nei primi giorni di negoziazione sui principali mercati azionari americani.
L’alternativa alla carne ammalia Wall Street
Secondo i dati di Dealogic, quella di Beyond Meat dal 2000 a questa parte è stata l’IPO più grande per un’azienda degli Stati Uniti con una capitalizzazione di mercato di almeno 200 milioni di dollari. L’azienda ha venduto 9,5 milioni di azioni della IPO per raccogliere almeno 240 milioni di dollari. I proventi dell’Ipo saranno utilizzati per espandere le attuali strutture produttive e aprirne di nuove, per finanziare la ricerca e lo sviluppo e per incrementare le vendite e il marketing, insieme agli “scopi aziendali generali”, secondo il prospetto.
Beyond Meat, secondo i documenti resi pubblici in vista del debutto sul mercato azionario, ha toccato una perdita netta di 29,9 milioni nell’esercizio conclusosi il 31 dicembre, comunque inferiore al passivo di 30,4 milioni di dollari dell’anno precedente. Nonostante il rosso l’accoglienza della Borsa rivela l’interesse crescente dei consumatori e degli investitori attorno al tema delle proteine vegetali come alternativa alla carne per un’alimentazione più sana e per ridurre l’impatto ambientale.
Beyond Meat è la prima azienda di prodotti vegetali alternativi alla carne a diventare pubblica. I suoi burger vegani, fatti con proteine di piselli, fave e soia, piacciono molto per il loro impatto eco-friendly. Per preparare la sua polpetta vegetale, Beyond Meat dichiara di usare molta meno acqua e terra, di generare meno emissioni serra e consumare meno energie rispetto alle società che producono hamburger di carne. In particolare la startup si aspetta che la categoria alternativa della carne diventi nel tempo un mercato multimiliardario e che prenda una quota significativa dal mercato globale della carne, pari a 1,4 trilioni di dollari.
I burger vegetali arrivano in Europa
Le prospettive per il futuro sono rosee visto che anche oggi Beyond Meat ha fatto un balzo in avanti a Wall Street segnando oltre il 6 per cento dopo che l’azienda ha annunciato che avrebbe iniziato a produrre in Europa le sue alternative vegetali a base di carne. Secondo i dati di Euromonitor, circa il 22% dei consumatori europei sta cercando di ridurre il consumo di carne. Da qui Beyond Meat ha annunciato una partnership con Zandbergen World’s Finest Meat per produrre le sue alternative vegane alla carne nei Paesi Bassi in un nuovo stabilimento di produzione. L’impianto dovrebbe essere completato nel primo trimestre del prossimo anno. Si tratta del primo impianto di produzione di Beyond al di fuori degli Stati Uniti. “La risposta dei consumatori in Europa è stata molto positiva e non vediamo l’ora di poter servire meglio i clienti con prodotti locali”, ha dichiarato Seth Goldman, presidente esecutivo di Beyond Meat.
Ma non finisce qui. Dalla prossima settimana i burger vegani di Beyond Meat si potranno trovare sugli scaffali dei supermercati tedeschi del gruppo Lidl, oltre 3200 punti vendita presenti in tutto il Paese, un ulteriore passo in avanti nella diffusione su larga scala del prodotto anche fuori degli States. In Italia, per il momento invece è possibile assaggiarli solo nei ristoranti della catena di hamburgerie gourmet WellDone. Alcuni rumor indicano una possibile intesa con Esselunga.