Bernanke avverte Obama: i tagli alle tasse non bastano
Il piano di stimolo promosso dal presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama, avrà un effetto positivo per gli Usa, ma i soli stimoli fiscali non saranno sufficienti a garantire la ripresa dell’economia, ripresa il cui timing resta “altamente incerto”. Lo ha detto il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, in un discorso tenuto alla London School of Economics e focalizzato sulla crisi economica. Il piano aveva già raccolto la critica del premio Nobel all’economia Paul Krugman, secondo il quale quanto previsto nel programma non sarebbe adeguato al rilancio dell’economia.
Nelle scorse settimane Barack Obama ha fornito le prime indicazioni sul suo piano, che prevede sgravi fiscali da 1000 dollari per il 95% delle famiglie americane, per complessivi 300 miliardi di dollari, oltre ad almeno altri 400 miliardi da spendere in nuove infrastrutture e tecnologie pulite con lo scopo di creare oltre 3 milioni di posti di lavoro nei prossimi anni e nella convinzione che “la crisi potrebbe durare anni senza stimoli”. Venerdì invece il dipartimento del Lavoro ha segnalato il peggior dato occupazionale dal 1945. Nel 2008 negli Stati Uniti sono andati persi 2,6 milioni di posti di lavoro.
Il numero uno della Fed ha chiarito inoltre di ritenere necessari altri aiuti governativi alle banche statunitensi e di prevedere che le spinte inflazionistiche si ridurranno ulteriormente nelle prossime settimane.