Berlusconi si dimetterà dopo la legge di stabilità, spread Btp-Bund ancora elevato
Silvio Berlusconi si è arreso ieri sera dopo una giornata che ha visto la sua maggioranza perdere pezzi alla Camera durante il voto sul Rendiconto dello Stato, approvato con soli 308 sì. Verso le 19.30 il premier è salito al Quirinale e si è impegnato a rassegnare le dimissioni subito dopo l’approvazione del maxi-emendamento fortemente voluto dall’Unione Europea. Ad annunciare il passo indietro una nota diramata dal Quirinale.
La nota del Quirinale
“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa sera in Quirinale il Presidente del Consiglio, on. Silvio Berlusconi, accompagnato dal Sottosegretario dott. Gianni Letta. All’incontro ha partecipato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra.
Il Presidente del Consiglio ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea.
Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione”.
Tensione ancora alta sui Btp
Nei primi scambi di giornata resta altissima la tensione sulle obbligazioni italiane. Il differenziale di rendimento tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco si attesta infatti a 495 punti base, ovvero sui massimi dall’introduzione della moneta unica europea. Il rendimento del bond decennale italiano è quindi pari al 6,77%.