La Camera approva il Rendiconto, ma la maggioranza di Berlusconi si ferma a quota 308
La Camera ha approvato il Rendiconto generale dello Stato, ma il governo di Silvio Berlusconi non ha più la maggioranza a Montecitorio. I voti a favore del Rendiconto sono stati 308, mentre i non votanti hanno raggiunto quota 321. La maggioranza assoluta alla Camera è fissata a 316 voti. Prima della votazione anche la Lega Nord di Umberto Bossi aveva chiesto a Berlusconi di fare un passo “laterale”. “Rassegni le sue dimissioni e rimetta il mandato al Capo dello Stato”, è stato il primo commento in Aula del leader del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani.
In questo momento, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, sarebbe in corso una riunione tra Berlusconi, Bossi, Maroni e Tremonti. Resta altissima la fibrillazione nei palazzi romani e adesso si guarda sia alle prossime mosse del premier sia a eventuali richiami del presidente della Repubblica.
Secondo quanto scritto da questa testata prima della votazione, la maggioranza risicata del Governo potrebbe indurre il premier a chiedere la fiducia sul maxi-emendamento contenente le risposte alle richieste dell’Unione Europa.
A quel punto gli scenari possibili diventerebbero almeno cinque:
1) Il Parlamento non concede la fiducia. A questo punto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, potrebbe chiedere ai centristi e al blocco di centro-destra di dare vita a un nuovo governo;
2) Un governo di unità nazionale. In questo caso Napolitano potrebbe formare un governo con i ribelli del centro-destra e le opposizioni.
3) Un governo tecnico nominato da Napolitano.
4) Elezioni. Qualora Napolitano fallisca nel dare vita a un esecutivo di transizione.
5) Berlusconi riesce ad ottenere il voto di fiducia.