Intesa Sanpaolo: conti migliori delle attese, Core Tier 1 oltre il 10%, vola il titolo
Intesa Sanpaolo sorprende tutti e pubblica una trimestrale ben al di sopra delle attese. L’istituto di credito ha chiuso il terzo quarto dell’anno con un utile netto in calo del 28,8% a 527 milioni di euro rispetto ai 741 milioni del trimestre precedente, su cui però avevano influito positivamente i circa 380 milioni di plusvalenze nette dalle cessioni di Prada e Findomestic. Il risultato ha battuto ampiamente le attese degli analisti ferme a 351 milioni di euro. Nei primi nove mesi dell’anno l’utile netto ammonta a 1,929 miliardi di euro, in flessione del 12,3% dai 2,2 miliardi di 12 mesi fa, che avevano beneficiato di circa 650 milioni di plusvalenza netta dalla cessione dell’attività di securities services alla statunitense State Street.
L’utile netto “normalizzato” del periodo è pari a 448 milioni (-15,3% rispetto al secondo trimestre) e quello dei nove mesi ammonta a 1,739 miliardi (-5,6%). Il risultato della gestione operativa del trimestre si è attestato a 1,565 miliardi, in calo del 29,5% sul trimestre precedente, mentre sui nove mesi è in aumento dell’1,5% a 12,520 miliardi. L’utile operativo trimestrale è risultato ben oltre le stime di consensus ferme a 1,497 miliardi.
Intesa Sanpaolo è l’istituto di credito con il miglior livello di patrimonializzazione in ambito nazionale, con un Core Tier 1 che si è attestato oltre il 10%. Questo ha permesso alla banca di superare la recente analisi condotta dall’Eba da cui ne è emersa la non necessità di ulteriori aumenti di capitale.
Nel dettaglio, i coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2011 risultano – applicando le “regole di Basilea 2 foundation e i modelli interni ai mutui residenziali e al portafoglio corporate (con floor all’85%)” e deducendo il valore nominale delle azioni di risparmio – pari al 10,2% per il Core Tier 1 ratio (7,9% al 31 dicembre 2010), all’11,6% per il Tier 1 ratio (9,4% a fine 2010) e al 14,7% per il coefficiente patrimoniale totale (13,2% a fine 2010). Tali coefficienti, precisa l’istituto di credito, sono calcolati tenendo conto dei dividendi maturati nei nove mesi per l’esercizio 2011, assumendo come tali il 75% dell’importo risultante dalla distribuzione di un dividendo unitario pari a quello pagato nel 2011 per l’esercizio 2010 al numero di azioni in essere dopo l’aumento di capitale.
Le scelte strategiche perseguite, sottolinea la banca, hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale.
Per il 2011, l’istituto di credito si attende un andamento in linea con il piano strategico 2011-2013/2015. In particolare, il piano prevede una redditività sostenibile nel medio periodo, lo sviluppo dell’attività fondata sulla relazione di lungo periodo con la clientela, calibrando il controllo dei costi e investimenti, presidiando la qualità del credito e rafforzando la liquidità e la patrimonializzazione.
Nel dettaglio delle cifre, il management si attende per il 2011 un utile netto pari a 5,6 miliardi di euro nel 2015, il doppio rispetto ai 2,7 miliardi realizzati nello scorso esercizio.
Balzo si Intesa Sanpaolo in Borsa. A Piazza Affari il titolo subito dopo l’uscita dei conti è avanzato di oltre il 6% per poi proseguire, a circa metà pomeriggio, in rialzo del 6,47% a quota 1,234.