Beni di consumo: Samsung si conferma al primo posto, ecco le prime 10 aziende al mondo
Nonostante il persistere del periodo di crisi, il settore dei beni di consumo vede la ripresa con le vendite dei 250 più grandi produttori di beni di consumo a livello mondiale che hanno continuato a crescere superando i 3.130 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2013 (che comprende tutti gli esercizi fiscali che si sono conclusi entro il 30 giugno 2013), evidenziando un aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente. E’ questa la principale evidenza del nuovo studio “Global Powers of Consumer Products 2014” pubblicato oggi da Deloitte.
Samsung, Apple e Nestlé sul podio
Per il sesto anno consecutivo, Samsung si conferma leader indiscusso della classifica dall’alto dei suoi 178 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Apple mantiene performance estremamente positive, con una crescita dei ricavi del 44,6% e si consolida sempre più al secondo posto dei giganti davanti a Nestlè che scavalca Panasonic.
Le aziende italiane
Anche quest’anno sono sei le aziende italiane che rientrano nella Top 250 mondiale dei beni di consumo: insieme hanno generato 39,1 miliardi di dollari nell’esercizio fiscale 2013 (+8% rispetto all’anno precedente). Ferrero (84° posto, ne guadagna due) con oltre 10 miliardi di dollari è il primo gruppo italiano in termini di performance di vendite, seguito da Luxottica (92°), Pirelli (101°), Barilla (152°), Indesit (204°) e Perfetti Van Melle (235°). Le aziende italiane scontano sempre più la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e il conseguente calo dei consumi.
Il futuro è nei mercati emergenti
A livello geografico le imprese che hanno attività nella regione Africa/Medio oriente hanno registrato il livello più alto di crescita di ricavi nel 2013, con un tasso annuo del 16,8%. I produttori nordamericani continuano a essere i più proficui con un margine di profitto netto del 12,3%. In Europa le imprese francesi presentano la crescita maggiore (6,6%) rispetto alle tedesche (6,2%) e alle inglesi (4,8%).
I Paesi emergenti rimangono mercati di altissimo interesse grazie all’aumento previsto della cosiddetta “middle-class”. Secondo le stime di Deloitte, saranno oltre un miliardo i nuovi consumatori che entro il 2020 ne faranno parte, spostando nettamente l’asse dei consumi verso l’area Asia/Pacifico.