Bene l’asta Bot, rendimento titoli annuali scende ai minimi da marzo
Primo test di settembre molto confortante per l’Italia con il Tesoro che ha collocato con successo Bot a 3 e 12 mesi per complessivi 12 miliardi di euro. E’ stata anche la prima asta dopo l’arrivo dei dettagli del nuovo programma Bce di acquisto di bond governativi europei che ha comportato un sensibile calo dei rendimenti dei periferici e infatti oggi i Bot annuali sono stati allocati a un rendimento medio di oltre 100 punti base inferiore rispetto a quello richiesto un mese fa.
Rendimento Bot annuali scende all’1,693%, 0,7% per quelli trimestrali
Nel dettaglio il Tesoro ha collocato Bot annuali per 9 miliardi di euro al rendimento medio dell’1,692%, in calo di oltre un punto percentuale rispetto al 2,767%, dell’asta su titoli di analoga durata tenuta lo scorso 13 agosto. Si tratta del rendimento minimo dal marzo 2012. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 1,65 volte rispetto al bid to cover di 1,693 della precedente asta. Collocati anche Bot trimestrali per 3 miliardi al rendimento medio dello 0,7%. L’ammontate di titoli di debito messi in collocamento dal Tesoro italiano è superiore rispetto agli 8.250 milioni di euro di Bot in scadenza in 14 settembre, tutti relativi al titolo annuale. Nelle aste di giugno, luglio e agosto il Tesoro aveva evitato di emettere Bot trimestrali in virtù dell’assenza di specifiche esigenze di cassa.
Nel dettaglio il Tesoro ha collocato Bot annuali per 9 miliardi di euro al rendimento medio dell’1,692%, in calo di oltre un punto percentuale rispetto al 2,767%, dell’asta su titoli di analoga durata tenuta lo scorso 13 agosto. Si tratta del rendimento minimo dal marzo 2012. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 1,65 volte rispetto al bid to cover di 1,693 della precedente asta. Collocati anche Bot trimestrali per 3 miliardi al rendimento medio dello 0,7%. L’ammontate di titoli di debito messi in collocamento dal Tesoro italiano è superiore rispetto agli 8.250 milioni di euro di Bot in scadenza in 14 settembre, tutti relativi al titolo annuale. Nelle aste di giugno, luglio e agosto il Tesoro aveva evitato di emettere Bot trimestrali in virtù dell’assenza di specifiche esigenze di cassa.
Domani in asta Btp per massimi 6,5 mld di euro
Domani sarà il turno di Btp scadenza 2015 per 3-4 miliardi di euro e di Btp 2026 per 0,75-1,5 miliardi. Saranno inoltre collocati Btp non più in corso di emissione con scadenza 2017 per 0,5-1 mld.
Settimana scorsa bankitalia ha reso noto che a fine agosto l’ammontare complessivo dei titoli pubblici in circolazione ha raggiunto la cifra di 1.634 miliardi di euro, con una vita media di 6,65 anni. Di questi quasi il 66% è rappresentato dai Btp, seguono i Bot (9,26%), i Btp €i (7,88%), i Cct (8,24%) e i Ctz (3,81%). Secondo gli ultimi dati disponibili a fine giugno le banche italiane detenevano titoli di Stato per 316,1 miliardi di euro, in rialzo rispetto ai 302,5 miliardi di euro di maggio. Da inizio anno la quota di bond governativi detenuti dalla banche con sede in Italia è cresciuta di oltre 100 miliardi in virtù soprattutto del piano Ltro della Bce che ha messo a disposizione delle banche risorse da investire sui titoli con scadenze fino a 3 anni.
Domani sarà il turno di Btp scadenza 2015 per 3-4 miliardi di euro e di Btp 2026 per 0,75-1,5 miliardi. Saranno inoltre collocati Btp non più in corso di emissione con scadenza 2017 per 0,5-1 mld.
Settimana scorsa bankitalia ha reso noto che a fine agosto l’ammontare complessivo dei titoli pubblici in circolazione ha raggiunto la cifra di 1.634 miliardi di euro, con una vita media di 6,65 anni. Di questi quasi il 66% è rappresentato dai Btp, seguono i Bot (9,26%), i Btp €i (7,88%), i Cct (8,24%) e i Ctz (3,81%). Secondo gli ultimi dati disponibili a fine giugno le banche italiane detenevano titoli di Stato per 316,1 miliardi di euro, in rialzo rispetto ai 302,5 miliardi di euro di maggio. Da inizio anno la quota di bond governativi detenuti dalla banche con sede in Italia è cresciuta di oltre 100 miliardi in virtù soprattutto del piano Ltro della Bce che ha messo a disposizione delle banche risorse da investire sui titoli con scadenze fino a 3 anni.