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Bce verso un prossimo rialzo dei tassi

8 Febbraio 2007 14:07

“Saremo molto vigili per fare sì che la stabilità dei prezzi sia preservata nel medio termine”. Ed ecco le parole chiave, pronunciate nel pomeriggio dal presidente della Banca centrale europea (Bce), Jean Claude Trichet, che fanno presagire che in occasione della prossima riunione delle autorità monetarie di Eurolandia, a marzo, si assisterà a un innalzamento del costo del denaro. Dunque, se la Bce proprio oggi ha optato – come del resto atteso dagli esperti di economia – per un nulla di fatto dal fronte dei tassi di interesse, rimasti fermi al 3,5%, la prossima volta le cose dovrebbero andare diversamente.


Con il termine “vigilanza” (sul tasso di inflazione) le autorità monetarie mettono le mani avanti, sottolineando come la priorità per l’Eurozona resti il monitoraggio della stabilità dei prezzi, stabilità al momento – a detta del numero uno della Bce – non ancora garantita dal quadro macroeconomico. Interrogato da un giornalista, in occasione della conferenza stampa pomeridiana sul significato della parola “vigilanza”, Trichet ha spiegato che “è una parola esplicita, che parla da sé”, lasciando quindi pochi dubbi sulla possibilità che a marzo ci sarà un’aggiustatina al rialzo del costo del denaro di Eurolandia.


Trichet, per quanto abbia riconosciuto che le attuali quotazioni del petrolio sui mercati internazionali delle materie prime possano portare a tassi inflattivi più bassi nella prossima primavera-estate, ha altresì sottolineato come, per contro, gli andamenti salariali potrebbero esercitare pressioni al rialzo sui prezzi. E tali pressioni al rialzo potrebbero essere visibili già dall’autunno del 2007. Inoltre, nuovi aumenti delle quotazioni del greggio non si possono escludere. Ed ecco perché sono confermati i rischi alla generale stabilità dei prezzi in un’ottica di medio-lungo termine. “Agiremo in modo tempestivo e con decisione – ha dichiarato Trichet – per garantire la stabilità dei prezzi, che rimane la nostra priorità. La politica monetaria della Bce rimane ancora accomodante”.