La Banca centrale europea è il grande convitato di pietra di questi giorni sui mercati finanziari. Sono infatti cresciute le attese per un intervento di carattere straordinario da parte del comitato di politica monetaria della Bce che si riunirà domani.
Lo confermano le analisi di numerosi operatori raccolte da Finanza.com.
“Il numero di rumor che stanno circolando sui desk è davvero elevato e tutti riguardano la BCE e quello che potrebbe fare domani, nella riunione che si terrà sulla politica monetaria” spiegano gli analisti di FXCM in una nota pubblicata questa mattina”. Diverse le ipotesi sul tappeto, da un nuovo LTRO, a un taglio dei tassi, fino a un corridoio dei tassi modificato. “Rimane il fatto – proseguono da FXCM – che è palese come la maggior parte degli operatori si aspetti qualcosa da domani e se un nulla di fatto su tutti i fronti dovesse essere confermato, potremmo assistere a una nuova perdita di valore da parte della moneta unica europea”.
Anche da Mps Capital Services sono convinti che qualcosa possa muoversi prima di quanto preventivato: “Malgrado il nostro scenario centrale resti di un taglio del tasso di riferimento nel corso del terzo trimestre, non escludiamo che alla luce degli ultimi dato su Pmi, Ifo ed inflazione, il taglio possa essere anticipato già in questa riunione”.
Vincenzo Longo di IG Markets Italia si concentra invece sull’esito degli ultimi dati economici, rilevando che “dopo il rallentamento dell’inflazione, anche l’indice dei prezzi alla produzione inizia a decelerare in maniera vistosa” e evidenziando che “tutto ciò favorisce il taglio dei tassi da parte della Bce”.
Va sottolineato però il parere opposto dell’Ufficio studi di Intesa Sanpaolo riportato nella più recente nota di commento settimanale: “Ciò che la Banca centrale dovrebbe fare è noto, ma quel che farà, e quando, dipende ancora da vincoli istituzionali ed ideologici. Ulteriori misure non convenzionali e un taglio del tasso sui depositi, già a giugno, sono una close call. Si spera che, almeno a parole, la BCE garantisca di essere pronta a intervenire a difesa della stabilità sistemica, dal momento che rimane la sola Istituzione europea con strumenti adeguati e attivabili in tempi rapidi”, per concludere che “Anche a questa riunione, quindi, non è scontato che siano annunciate novità di rilievo”.
Intanto questa notte la Reserve Bank of Australia ha tagliato il tasso di rifinanziamento principale del sistema interbancario portandolo da 3.75% a 3.5% (che porta il taglio nell’ultimo mese a un totale di 75 punti base) evidentemente preoccupata del possibile deterioramento delle condizioni economiche nell’unico tra i maggiori Paesi al mondo a non essere mai entrato in recessione. Tra le banche centrali, oggi si riunirà anche la Bank of Canada.