Bce: tetto anti-spread solo dopo decisione Germania su fondo ESM, 12 settembre sarà data cruciale
La riunione della Banca centrale europea del 6 settembre dovrebbe concludersi con un nulla di fatto per quanto riguarda il “tetto anti-spread”, ovvero il meccanismo che dovrebbe arginare la speculazione attraverso l’acquisto da parte della Bce di titoli di Stato dei Paesi in difficoltà. Secondo fonti dell’Eurotower citate da Bloomberg, l’istituto guidato da Mario Draghi aspetterà la decisione della Corte Costituzionale tedesca sul Fiscal Compact e sul fondo ESM, in programma il prossimo 12 settembre, prima di fornire dettagli precisi sul piano di acquisto bond.
Un piano che quindi non sarà pronto per il 6 settembre, come invece auspicato da molti analisti, ma che sarà presentato dopo il 12 settembre, data che ormai sta assumendo i contorni di uno spartiacque per il futuro della moneta unica. Lo scorso 2 agosto Draghi aveva annunciato che la Bce sarebbe potuta intervenire sul mercato secondario per ridurre i rendimenti dei titoli di Stato, ad esempio quelli di Italia e Spagna.
Ma la risposta della Bundesbank non è stata delle più tenere. La Banca centrale tedesca, nel suo report di agosto, ha ribadito la propria posizione critica verso il piano di intervento della Bce sul mercato dei bond per ridurre i rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà. La Bundesbank ha rimarcato come il volume degli acquisti di bond sul mercato da parte della Bce sarebbe potenzialmente illimitato e sufficiente a perseguire gli obiettivi prefissati. Secondo la Bundesbank, inoltre, questo piano comporta considerevoli rischi.