Bce: il taglio dei tassi dovrebbe sostenere la ripresa. Pil Eurozona visto a -0,4% nel 2013
“La riduzione dei tassi di interesse dovrebbe contribuire a sostenere le prospettive di ripresa nel prosieguo dell’anno“. Così la Banca centrale europea spiega nel Bollettino mensile la sua mossa effettuata nella scorsa riunione del 2 maggio, quando i tassi di interesse sono stati abbassati di 0,25 punti percentuali al minimo storico dello 0,5%. Secondo quanto ribadito dal Bollettino di maggio, diffuso oggi, l’orientamento di politica monetaria resterà accomodante fintantoché necessario.
Lo scenario economico
“Il recente andamento degli indicatori di breve periodo, in particolare i risultati delle indagini congiunturali, segnala che la debolezza del clima di fiducia si è protratta fino alla primavera di quest’anno”, si legge nel rapporto. Secondo la Bce, guardando al futuro “la crescita delle esportazioni dell’area dell’euro dovrebbe beneficiare del recupero della domanda mondiale, mentre l’orientamento di politica monetaria dovrebbe contribuire a sostenere la domanda interna. In aggiunta, il miglioramento osservato nei mercati finanziari dopo l’estate scorsa dovrebbe trasmettersi all’economia reale”. Nel complesso, l’attività economica dell’Eurozona dovrebbe stabilizzarsi e recuperare gradualmente nella seconda parte dell’anno.
Tuttavia, secondo le proiezioni macroeconomiche degli esperti della Bce, le aspettative sulla crescita del Pil in termini reali sono state corrette al ribasso, in misura significativa per il 2013 (a un -0,4% dal precedente 0%), lievemente per il 2014 (a un +1% dal precedente +1,1%) e sono rimaste invariate per il 2015.
Mercato del lavoro
“I mercati del lavoro dell’area dell’euro sono rimasti deboli, con il persistere di marcate differenze fra paesi. I dati più recenti delle indagini congiunturali prefigurano un’ulteriore perdita di posti di lavoro e una disoccupazione crescente nel prossimo futuro”, illustra il Bollettino della Bce. Secondo il rapporto, la crisi ha interessato in misura più marcata i lavoratori giovani e quelli meno qualificati. Tuttavia, la Banca centrale europea vede qualche spiraglio di miglioramento: “il minore incremento del numero di disoccupati rispetto agli andamenti di fine 2011 e inizio 2012 sembra suggerire un’attenuazione del ritmo di crescita della disoccupazione”.
I prestiti alle imprese e alle famiglie
Secondo quanto rilevato dall’istituto centrale, il tasso di variazione sui dodici mesi dei prestiti alle società non finanziarie e alle famiglie è rimasto sostanzialmente invariato dal volgere dell’anno, collocandosi in marzo al -1,3 e allo 0,4% rispettivamente. “La moderata dinamica dei prestiti riflette in gran parte l’attuale fase del ciclo economico, l’accresciuto rischio di credito e l’aggiustamento in atto nei bilanci dei settori finanziario e non finanziario”, spiega il rapporto mensile.