Bce lascia tassi di interesse fermi ma annuncia tapering, da gennaio acquisti asset ridotti a 30 mld
La Banca centrale europea (Bce) ha deciso nella riunione odierna di lasciare i tassi di interesse fermi ma di avviare il tapering a partire dall’anno prossimo. Nel dettaglio, i tassi di interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento, sul credito finanziario marginale e sui depositi rimarranno invariati rispettivamente allo 0%, 0,25% e -0,40%. Il consiglio direttivo continua a prevedere che i tassi di interesse rimarranno ai livelli attuali per un lungo periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte del piano di acquisto asset, il cosiddetto piano di quantitative easing.
Per quanto riguarda proprio il quantitative easing, la Bce ha annunciato il tapering, vale a dire la progressiva riduzione del piano. Gli acquisti di asset proseguiranno al ritmo di 60 miliardi al mese fino a dicembre per poi ridursi a 30 miliardi al mese a partire da gennaio 2018. Il programma durerà fino alla fine di settembre 2018, o più in là se necessario, e comunque fino a quando la Bce non vedrà un adeguamento sostenuto nel cammino dell’inflazione coerente con il suo obiettivo di inflazione fissato al 2%. “Se la prospettiva diventasse meno favorevole o se le condizioni finanziarie non fossero conformi agli ulteriori progressi verso un adeguamento sostenibile nel percorso dell’inflazione – ha precisato la Bce – il consiglio direttivo è pronto ad aumentare il piano di acquisto in termini di dimensione e/o durata”.
La decisione è in linea con le attese del mercato, che reagisce bene alla notizia. Le Borse europee, che hanno trascorso la mattina sulla parità, hanno accelerato al rialzo dopo l’annuncio della Bce. “La decisione di oggi – ha commentato Carsten Brzeski, capo economista Germania e Austria di ING – è un cambiamento molto dolce e non una virata della politica monetaria della Bce. Infatti, il ritmo del tapering dimostra che la Bce vuole avviare l’uscita il più prudente possibile, così da evitare un apprezzamento dell’euro o un aumento dei rendimenti obbligazionari”.