Notizie Notizie Italia Bce: il regalo di Natale è vicino. E i grandi vincitori del nuovo bazooka saranno i BTP con spread ai minimi dal 2015

Bce: il regalo di Natale è vicino. E i grandi vincitori del nuovo bazooka saranno i BTP con spread ai minimi dal 2015

7 Dicembre 2020 13:25

Occhio ai movimenti dei BTP e dello spread BTP-Bund nelle prossime sedute. Si apre con oggi la settimana della Bce: quella, per la precisione, in cui Christine Lagarde & Co. faranno il loro grande regalo di Natale alle economie dell’area euro falcidiate dalla crisi del coronavirus COVID-19.

Bce pronta a sfornare il suo ennesimo bazooka. Société Génerale bullish sui BTP
A man wearing a face mask in front of the Colosseo on July 10 2020 in Roma, Italy. (Photo by Matteo Trevisan/NurPhoto via Getty Images)

Gli analisti di Société Générale pregustano gli effetti che gli annunci della banca centrale avranno sul mercato dei debiti sovrani. E secondo loro, riporta un articolo di Bloomberg, a trarne maggior vantaggiosarà proprio la carta italiana.

In particolare, la divisione di ricerca della banca francese prevede un rally post Bce per i BTP decennali e uno spread BTP-Bund che capitolerà fino a 90 punti base, al minimo dal dicembre del 2015. Oggi lo spread sale di un punto percentuale circa, a 118 punti base,

Merito della Bce, senz’altro non della politica italiana, che sta vivendo momenti non proprio felici in queste ultime ore, incagliandosi sullo scoglio della riforma del Mes, ma non solo.

Fonti del governo indicano che il Consiglio dei Ministri prevista per stamattina potrebbe slittare addirittura a dopodomani, a causa di tensioni nella maggioranza sui progetti e la governance del Piano di resilienza e rilancio, propedeutico all’arrivo delle risorse del Recovery Fund.

In particolare, la responsabile della delegazione di Italia Viva al governo, Teresa Bellanova si è così espressa:

209 miliardi non sono un fatto privato. Ho ricevuto alle 2 di stanotte un testo, senza avere il tempo di un approfondimento puntuale. Una pratica inaccettabile e discutibilissima, soprattutto se è in gioco il futuro del Paese. Equivale a chiedere di votare al buio. Italia Viva non lo ritiene possibile”.

Ancora prima, in un’intervista rilasciata a ‘La Repubblica’, il leader di Italia Viva Matteo Renzi aveva invitato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a non “mettere ai voti una scelta non condivisa”.

Quanto alla riforma sul Mes sempre Renzi ha detto qualche giorno fa, in una intervista rilasciata al Tg5, che il voto parlamentare sul Mes non riserverà sorprese, ma anche che, in caso contrario, “è naturale che Conte si dovrebbe dimettere”. Ancora riguardo alla durata del governo fino al 2023,  Renzi ha detto: “se questa è la squadra non ci giurerei”.

Tornando al trend previsto per la carta italiana, vale la pena ricordare che lo spread è già sceso di più di 200 punti base dall’esplosione della pandemia da coronavirus lo scorso marzo, proprio grazie ad alcune misure straordinarie varate dalla Bce, come il QE pandemico (PEPP).

Su cosa accadrà tra tre giorni, giovedì 10 dicembre, con la riunione del Consiglio direttivo, gli analisti scommettono sul potenziamento del QE pandemico e dei prestiti TLTRO alle banche.

E’ stata la stessa numero uno della Bce Christine Lagarde ad alimentare d’altronde le speculazioni sull’arrivo di un maxi regalo di Natale, a dicembre, non nascondendo lo scetticismo nei confronti delle notizie sui vaccini. “Anche se la seconda ondata della pandemia si sta dimostrando meno intensa (rispetto alla prima), non comporta rischi minori per l’economia”, ha detto qualche settimana fa, sottolineando l’importanza di non abbassare la guardia.

Gli analisti di Goldman Sachs, in particolare, prevedono un potenziamento del PEPP di 400 miliardi e una estensione TLTRO. Occhio anche all’outlook degli economisti di ING.

Tornando al giudizio positivo di Société Générale verso i BTP, gli strategist della banca  hanno consigliato ai clienti in una nota “di dimenticarvi per ora dei fondamentali, nel 2021, e di concentrarvi piuttosto sulle dinamiche dei flussi”. Nel caso dell’Italia, il consiglio sembra più che azzeccato, considerato l’elevato livello del debito pubblico e le crepe interne al governo.