Bce: l’helicopter money volerà sull’Eurozona? Ecco cosa suggeriscono gli ultimi verbali
L’helicopter money volerà sull’Eurozona? E’ la domanda che si sta sollevando dall’ultima riunione della Banca centrale europea (Bce). Le misure di stimolo adottate lo scorso 10 marzo vengono lette come un passo avanti verso questa direzione. A questo si aggiunge la risposta del presidente Mario Draghi nel corso della conferenza stampa a una domanda circa la possibilità di utilizzo di questo strumento: si tratta di un “concetto molto interessante”, ma che “non l’abbiamo veramente studiato”.
L’helicopter money è la pratica di distribuzione di denaro direttamente alla popolazione per stimolare i consumi, che in maniera più concreta si traduce di misure di finanziamento diretto di programmi di spesa pubblica o di riduzione di imposta. Attribuito all’economista statunitense Milton Friedman, questo concetto viene preso in considerazione quando il meccanismo di trasmissione della politica monetaria è complesso e rischia di incepparsi non portando gli effetti sperati. Una condizione non troppo lontana dalla realtà di oggi. Si sta infatti mettendo sempre più in discussione l’efficacia della politica monetaria attuale nel mondo finanziario.
La stessa Bce, come la Fed, vede un aumento dei rischi per la crescita globale. Intanto l’inflazione nella zona euro rimane ancora molto lontana dal target del 2%. “Alla luce dell’attuale scenario, all’interno del suo mandato, la Bce ha fatto e continuerà a fare tutto quello che è necessario per favorire l’obiettivo della stabilità dei prezzi “, ha detto ieri il vice-presidente della Bce Vítor Constancio nel corso di un intervento a Bruxelles. In linea la view di Peter Praet, capo economista e consigliere esecutivo dell’Eutotower: “Se dovessero materializzarsi nuovi shock negativi, le nostre misure potrebbero essere ricalibrate”. E se questa è l’intenzione, dove potrà spingersi la Bce?
Dagli ultimi verbali, diffusi ieri, è emerso che il board ha discusso dei costi e dei vantaggi del passaggio in territorio negativo dei tassi di interesse. La conclusione sarebbe stata quella di non operare un’ulteriore sforbiciata ai tassi. “La sensazione finale – commenta oggi Peter Van Denhoutes, analista di Ing – è che il consiglio direttivo non prevede un taglio ulteriore dei tassi. A nostro avviso sarà probabilmente preso di nuovo in considerazione solo in caso di shock negativi. Allo stesso tempo la Bce sembra indicare che nessun aumento dei tassi è previsto prima del 2018″. Ma la cosa più interessante per l’esperto di Ing è che dai verbali non c’era alcun riferimento all’helicopter money. “Nonostante la grande discussione sui blog e la stampa, sembra che non sia sullo schermo radar del Consiglio direttivo in questo momento”, conclude.