Il giorno della Bce è arrivato. Oggi alle 13.45 ore italiane la banca centrale europea annuncerà la sua decisione di politica monetaria a cui seguirà alle 14.30 la conferenza stampa del governatore Mario Draghi. Il mercato è ormai
convinto che verranno adottate nuove misure e in particolare:
1. un taglio dei tassi sui depositi, con l’introduzione di livelli differenziali (multi-tier system) sulla base di quanto fatto a gennaio dalla Bank of Japan. In tal caso il tasso dei depositi potrebbe essere ridotto a -0,40% da -0,30% attuale;
2. un aumento degli acquisti mensili di almeno 15 miliardi di euro (20 miliardi nel migliore dei casi), con l’introduzione di nuovi asset nel paniere acquistabile dalla Bce;
3. un prolungamento del QE di almeno 6 mesi (estensione sino a settembre 2017).
Ma in queste ultime ore si sollevano dubbi circa la reale efficacia di queste politiche e la reazione positiva dei mercati. In questo scenario sarà veramente
difficile sorprendere un mercato troppo pretenzioso. “Probabilmente una simile manovra potrebbe non bastare agli operatori che sembrano aver lasciato “in sospeso” il brutto dato arrivato dalla bilancia commerciale cinese di febbraio per attendere proprio l’audizione di Draghi prima di fare le loro scelte”, afferma
Vincenzo Longo, market strategist di IG.
A questo punto, ci si chiede cosa possa appagare la bramosia del mercato. Secondo l’esperto, Draghi potrebbe rimettere mano alle aste T-LTRO (Targeted long term rifinancing operation), con condizioni di vantaggio rispetto al passato. Nonostante le ultime due emissioni di settembre e dicembre non abbiano brillato, la Bce potrebbe decidere di renderle più convenienti, riducendo il tasso di queste operazioni allo 0,05% (come per le MRO) o addirittura portarlo in negativo. In questo modo potrebbe creare più di qualche incentivo per le banche per prendere a prestito a tassi migliori rispetto alle operazioni di rifinanziamento principale e, allo stesso tempo, vincolerebbe gli stessi istituti a dirottare quella liquidità all’economia reale. “Questa è una misura che sorprenderebbe il mercato e in grado di generare un cauto ottimismo – sostiene Longo – La mancanza di Jens Weidmann tra i membri votanti potrebbe favorire una maggiore apertura del Consiglio direttivo a misure più espansive“.
Ma c’è ancora margine di manovra?
A partire dalla metà del 2014, la Bce ha adottato misure di politica monetaria non convenzionali senza precedenti. Ha introdotto un tasso di interesse negativo sulle riserve in eccesso detenute dalle banche (ridotto due volte, fino a -0.30%). E ha intrapreso un programma di acquisto di asset per un totale di 1500 miliardi di euro, concedendo prestiti a lunghissimo termine alle banche. Tuttavia, per molti versi, la situazione per la Bce sembra più difficile di un anno fa. “La Bce ha già fatto molto ed è ragionevole chiedersi se il suo intervento non abbia raggiunto i propri limiti. In questo contesto, appare auspicabile che la Bce utilizzi nuovi strumenti o che passi il testimone ai governi europei“, sentenzia Amundi.
Occhio al cambio euro/dollaro
Quali che siano, le misure adottate dalla Bce avranno un impatto sui mercati finanziari, e in particolare sul cambio euro/dollaro che attende l’evento sulla soglia di 1,10. “L’ostacolo principale rimane a 1,1080, oltre il quale si potrebbe assistere a un allungo verso 1,13 – illustra Longo – Al contrario, il primo supporto rimane confermato a 1,08 e poi a 1,05”.
Attenzioen però anche al comparto bancario europeo. Le decisioni sui tassi potrebbero accentuare la volatilità sul questo settore.
Sguardo alla Fed
Al di là delle decisioni della Bce, gli investitori rimangono in attesa anche della riunione della Federal Reserve di mercoledì prossimo, da cui sono attese indicazioni importanti sul rialzo dei tassi d’interesse. La recente stabilizzazione dei prezzi del greggio e il recupero dei mercati ha rispolverato le aspettative di un ritocco dei tassi nel secondo semestre dell’anno.
Per seguire la diretta della conferenza stampa di Mario Draghi, segui lo speciale Bce a partire dalla 14.00 al link qui sotto: