La Bce c’è: Draghi allunga Qe e sposta asticella per acquisti asset
Tassi di riferimento Refi confermati allo 0% , tassi di deposito invariati al -0,4% e tassi di rifinanziamento marginale allo 0,25%. Programma Quantitative easing esteso fino a dicembre 2017 ma con un ritmo che si manterrà all’attuale livello di 80 miliardi di euro fino al 30 marzo 2017, dopodiché si scenderà a 60 miliardi di euro mensili fino a dicembre. Sono i pilastri delle decisioni emanate oggi dal consiglio direttivo della Banca Centrale Europea tenutosi oggi a Francoforte.
Inoltre sono stati variati i parametri di acquisto degli asset nell’ambito del programma AAP, con l’asticella che è stata posta sotto il livello dei tassi di deposito oggi confermati al -0,4%.
Si tratta di un tapering dovish?
L’Eurotower dunque ha estso temporalmente il programma Qe di acquisto asset, ma a ritmi che a partire dall’aprile del 2017 saranno ridotti a 60 miliardi di euro. Alcuni analisti hanno sottolineato che si potrebbe interpretare la decisione odierna come un primo abbozzo di “tapering dovish”, ovvero un primo schema di riduzione del programma.
In tal senso Mario Draghi, numero uno dell’istituto, ha ribadito con forza nel corso della conferenza stampa che nessun dossier relativo al tapering ha transitato sul tavolo dell’Eurotower.
In questo quadro Piazza Affari ha ben recepito il messaggio di Supermario. Nei minuti successivi la diffusione del comunicato stampa dell’Eurotower la borsa milanese ha registrato un balzo che ha portato il FTSE Mib sui massimi da oltre 7 mesi. Ripercussioni ache sul valutario, dove l’euro/dollaro è scivolato in basso in area 1,066 dollari nel corso della conferenza di Mario Draghi, dopo che in un primo momento aveva toccato un picco oltre 1,08.