Barclays post elezioni Ue: M5S continuerà a zavorrare sentiment su Italia. Lega non cercherà ritorno alle urne
Niente da fare: ai mercati finanziari il M5S di Luigi Di Maio proprio non piace. E’ quanto emerge da una nota con cui Barclays commenta l’esito delle elezioni europee e il boom della Lega di Matteo Salvini. Boom che, secondo gli analisti, non riporterà l’Italia alle urne, almeno non ora, contrariamente al rischio di un voto anticipato che era stato paventato da altri esperti.
La Lega, secondo Barclays, rimarrà infatti fedele a quanto promesso e garantito dal vicepremier Salvini. L’alleanza con il M5S continuerà.
Cosa significherà questo nell’ottica dei mercati finanziari?
“Sebbene un cambiamento di leadership nel governo attuale a favore della Lega verrebbe visto come un passo nella giusta direzione, crediamo che la presenza del M5S, sebbene in una posizione di debolezza post-elezioni, possa ancora frenare il sentiment (dei mercati). E’ vero che, probabilmente, il M5S non dispone di una sufficiente forza politica per promuovere un ulteriore allentamento delle politiche fiscali, così come ha fatto con la legge di bilancio del 2019. (Il Movimento) potrebbe però riuscire ancora a limitare il margine di manovra di quelle politiche fiscali più ragionevoli e maggiormente pro-crescita favorite dalla Lega. Tra queste, la riduzione delle risorse messe a disposizione per il reddito di cittadinanza . Questo scenario potrebbe aumentare il rischio del riaffacciarsi di una escalation delle tensioni con le istituzioni europee al momento del varo della legge di bilancio, visto che la Lega rimane determinata a concretizzare il piano di espansione fiscale che include l’introduzione della flat tax (in stile, come dice almeno il leader leghista, shock fiscale alla Trump“.
In ogni caso, pur non escludendo un rimpasto del governo, secondo gli analisti di Barclays “l’alleanza di governo tra il M5S e la Lega rimarrà“.
Di fatto, “a dispetto dei risultati solidi della Lega (nelle elezioni europee) e della debole performance del M5S, crediamo che rompere l’attuale coalizione non sarebbe nell’interesse (dei leghisti) per le seguenti ragioni”.
- “Il risultato delle elezioni non è stato così definitivo. A meno che non ci siano chiare indicazioni che l’autorità di governo è stata gravemente danneggiata dal risultato elettorale, a nostro avviso il presidente Mattarella preferirebbe evitare probabilmente una situazione di instabilità politica e dei mercati, soprattutto in vista della legge di bilancio del 2020″.
- La Lega è già il partito guida del governo, e non c’è bisogno che torni al voto. Barclays a tal proposito fa notare che, in caso di ritorno alle urne, Salvini potrebbe trovarsi costretto a rilasciare dichiarazioni che poco gli converrebbero da un punto di vista politico, soprattutto in caso di un’alleanza con Forza Italia. “In più, la Lega preferirebbe avere più tempo per continuare a guadagnare i voti dell’elettorato di centro destra, una migrazione (dal centro-destra verso la Lega) che è iniziata a seguito delle elezioni politiche dello scorso anno.
Barclays: trionfo Lega ma niente ritorno urne
In generale, Barclays parte comunque dal presupposto secondo cui il presidente Mattarella sarebbe contrario al voto anticipato.
Gli analisti ricordano anche che, pur se insieme, Lega, Forza Italia e Fratelli di Italia non avrebbero la maggioranza in Parlamento. Viene escluso anche lo scenario di ungoverno frutto di una coalizione tra M5S, PD e altri partiti di centro/sinistra in quanto, “sebbene questi partiti siano capaci di trovare un numero sufficiente di voti in Parlamento per sostenere un governo, un’alleanza del genere potrebbe essere difficile da raggiungere, vista la probabile opposizione dei parlamentari del PD vicini all’ex premier Matteo Renzi”.
“Non crediamo – continua Barclays – che il neo eletto segretario del PD Nicola Zingaretti rischierebbe l’unità del partito imponendo un governo con il M5S, specialmente ora che il momentum dei pentastellati si sta indebolendo”.
Diversi sono gli analisti che guardano all’Italia chiedendosi, in particolare, quali saranno le ripercussioni sullo spread BTP-Bund in caso di caduta del governo e dunque di ritorno alle urne.
Alcuni esperti fanno notare tuttavia come a essere determinante sarà soprattutto l’atteggiamento che l’esecutivo giallo-verde avrà nei confronti di Bruxelles: per la legge di bilancio 2020, si profila un nuovo scontro come è accaduto per la manovra del 2019?
Certo, alcune dichiarazioni proferite dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini sullo spread non invitano all’ottimismo. Tutt’altro.
Allo stesso tempo, Goldman Sachs ha emesso di recente una nota da cui trapela che Salvini, a suo avviso, potrebbe anche decidere di smorzare decisamente i toni, visto che la campagna elettorale è ormai finita. Dando, almeno a lui, sicuramente buoni frutti.