Bank of England: tassi stabili, cresce consenso su tagli nel 2025
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La Bank of England (BoE) ha mantenuto i tassi di interesse invariati al 4,75%, come da attese. Tuttavia, i dettagli sulla votazione del Monetary Policy Committee (MPC) e le dichiarazioni post-riunione del governatore Andrew Bailey sono stati interpretati come accomodanti dai mercati, alimentando le scommesse sui tagli nel 2025.
Tassi BoE stabili, tre voti a favore del taglio
La decisione di lasciare inalterato il costo del denaro è stata presa con sei voti favorevoli e tre contrari da parte del comitato della Bank of England che definisce la politica monetaria.
Due membri del MPC, il vicegovernatore Dave Ramsden e Alan Taylor, si sono uniti a Swati Dhingra nel sostenere un taglio immediato da 25 punti base. Secondo la dichiarazione della BoE, i tre dissenzienti hanno giudicato l’attuale posizione politica troppo restrittiva, poiché “rischiava di deviare in modo insostenibile dall’obiettivo di inflazione del 2% e di aprire un divario di produzione eccessivamente ampio”.
Questa posizione ha sorpreso gli economisti, che si aspettavano un consenso meno forte su una riduzione già in questo meeting. L’esito del voto suggerisce quindi un crescente supporto interno per ulteriori tagli nel 2025.
Nella conferenza stampa successiva all’incontro, il governatore Andrew Bailey ha ribadito la necessità di un graduale allentamento monetario, precisando però che a causa dell’elevata incertezza economica è impossibile impegnarsi sulle tempistiche o sull’entità dei tagli.
La reazione dei mercati
La decisione della BoE ha spinto momentaneamente al ribasso i rendimenti dei gilt, i titoli di Stato britannici, che rimangono comunque in rialzo al 4,6% in scia all’andamento dei governativi occidentali all’indomani della Fed. In calo il Ftse 100 (-1%), in linea con gli indici del Vecchio Continente.
La sterlina ha ridotto i guadagni rispetto al dollaro, facendo scendere il relativo cambio attorno a 1,26$.
I mercati monetari ora scommettono su un allentamento di oltre 50 bp, quindi almeno due mosse da 25 bp, con uno spiraglio per una terza entro fine anno. Una riduzione già a febbraio, nella prima riunione dell’anno, viene prezzata con una probabilità intorno al 70%.
Più accomodanti le aspettative di ING, che prevede 150 bp di tagli, contro le aspettative del mercato per circa 55 punti base.
Bank of England prevede crescita piatta nel 4Q
Le attese sui tagli si sono ridimensionate in settimana dopo gli ultimi dati che hanno evidenziato un balzo dei salari (al 5,2%) e un aumento dell’inflazione ai massimi da 8 mesi (al 2,6%).
Nelle minute diffuse in seguito alla riunione, la BoE ha previsto una crescita economica stagnante nel quarto trimestre, con un PIL atteso piatto rispetto alla precedente stima di +0,3%. Uno scenario di stagflazione e soggetto a rischi geopolitici e commerciali, nonché quelli legati l’impatto del bilancio del governo laburista.
Il confronto tra BoE, Fed e Bce
Gli investitori vedono comunque una BoE più “dovish” rispetto alla Federal Reserve statunitense, che ieri ha enfatizzato la necessità di contenere l’inflazione, deludendo i mercati con una previsione di soli due tagli dei tassi nel 2025.
L’approccio della BoE è però più prudente rispetto a quello della Bce, che si mantiene salda su un percorso di riduzioni dei tassi. La necessità di bilanciare il rallentamento economico con i rischi inflazionistici lascia meno margine all’istituto guidato da Bailey per ulteriori tagli.