Bank of England segue orme Fed: taglio tassi anti shock economico da COVID-19. I dubbi di JP Morgan

La Bank of England di Mark Carney segue le ‘indicazioni’ della Federal Reserve e vara un taglio dei tassi di emergenza della stessa portata: 50 punti base. L’annuncio arriva a sorpresa, ovvero non nel corso della riunione ufficiale della banca centrale. Una sorpresa non del tutto sorpresa, però, visto che, nella giornata di ieri, diversi erano stati gli strategist che avevano previsto un annuncio fuori dagli schemi della BoE, sulla stessa scia di quello arrivato la scorsa settimana dalla Fed di Jerome Powell.
L’imperativo delle banche centrali, in questo momento di blocco delle attività economiche a causa del diffondersi a livello globale del COVID-19, è fornire liquidità.
Per questo, oltre a tagliare i tassi di 50 punti base, la Bank of England ha annunciato un nuovo schema di finanziamento, volto a sostenere le Pmi, le piccole e medie imprese, così come nuove misure che aiutino le banche commerciali a erogare maggiori prestiti.
L’obiettivo è sempre quello: mettere in circolazione, iniettare, più moneta, per far ripartire un’economia infettata dalle implicazioni economiche del coronavirus.
Nel caso specifico del Regno Unito, i casi confermati di persone infettate sono 382 (dati di mercoledì, 10 marzo), tra cui anche il ministro della Sanità Nadine Dorries.
Così si legge nel comunicato della Bank of England:
“A seguito della diffusione del Covid-19, gli asset di rischio e i prezzi delle commodities sono scesi in modo sostenuto, e i tassi dei bond governativi hanno testato minimi record, a fronte di un forte deterioramento dell’appetito verso il rischio e dell’outlook relativo sia alla crescita del Regno Unito che globale”.
La BoE ha aggiunto che “gli indicatori che misurano l’incertezza presente sui mercati finanziari hanno raggiunto livelli estremi”.
Bank of England lancia bazooka anti-virus. Funzionerà?
Eppure, nell’attesa che anche la Bce lanci il suo bazooka anti-coronavirus, analisti ed economisti continuano a interrogarsi sull’efficacia dei tagli dei tassi, che siano di emergenza o meno.
“Crediamo che misure fiscali mirate sarebbero più efficaci”, ha commentato Karen Ward, responsabile strategist di mercato presso JP Morgan Asset Management. Ward ha aggiunto che “nel breve termine, i tagli ai tassi di interesse aiuteranno, almeno fino a quando si accompagneranno a uno stimolo (fiscale) pro-attivo da parte del governo “.
La Bank of England spiega il suo intervento con le incognite sull’intensità dello shock economico provocato dal coronavirus. Detto questo, l’impatto sarà sicuramente negativo, e questa è una certezza.
“Sebbene l’intensità dello shock economico provocato dal COVID-19 sia molto incerta, l’attività economica dovrebbe indebolirsi in modo significativo nel Regno Unito, nel corso dei prossimi mesi. Le temporanee, ma significative, interruzioni delle catene di approviggionamento e l’attività più debole potrebbero mettere in difficoltà i flussi di cassa e aumentare la richiesta di credito di breve termine da parte delle famiglie e di capitale di esercizio da parte delle aziende. E’ probabile che questi problemi siano più gravi nel caso delle aziende più piccole. Questo shock economico colpirà sia la domanda che l’offerta dell’economia”.
La Bank of England ha deciso così, tra le altre cose, di ridurre i capitali che le banche britanniche devono detenere: mossa che dovrebbe tradursi in nuovi prestiti bancari, alle aziende, di 190 miliardi di sterline.
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Rispetto ai colleghi Jerome Powell e Mark Carney, tanto spazio per tagliare, Lagarde non ce l’ha. E, sicuramente, non ha spazio per tagliare senza scatenare l’ulteriore irritazione delle banche dell’Eurozona, che hanno pagato non poco la politica monetaria ultra espansiva varata dall’ex presidente Mario Draghi, in termini di redditività.
Eppure il taglio della Bce – che potrebbe essere di 10 punti base, portando il tasso sui depositi dal –0,50% attuale al -0,60% – sembra a questo punto una decisione quasi obbligata.
Tanto che Bloomberg News ha indicato in un articolo che gli economisti stanno scommettendo sempre di più sulla sforbiciata dei tassi targata Bce. Ci contano, per lo meno, gli analisti di Deutsche Bank, JPMorgan Chase , HSBC Holdings Plc e Oxford Economics.