Notizie Notizie Mondo Bce obbligata a stupire: ma taglio tassi ha senso in un mondo in trincea contro il virus?

Bce obbligata a stupire: ma taglio tassi ha senso in un mondo in trincea contro il virus?

10 Marzo 2020 18:33

La riunione della BCE prevista giovedì 12 sarà il primo vero banco di prova per il nuovo presidente Christine Lagarde. Da riunione di routine si è improvvisamente trasformata in una delle riunioni più difficili degli ultimi anni. Con poche munizioni rimaste e di fronte a uno shock esterno che non può essere domato dalle politiche economiche, la banca centrale europea dovrà bilanciare attentamente le parole e i fatti. Il tono moderatamente ottimista della BCE sull’economia della zona euro sembra un ricordo del passato con il ciclone coronavirus che ha radicalmente cambiato lo scenario. La Bce dovrà inoltre in qualche modo rispondere a quanto fatto dalla Fed, che martedì scorso ha tagliato i tassi di 50 pb. I mercati intanto già prezzano un crollo a zero dei tassi fed funds nel giro di un mese per contrastare il rischio recessione.

Tagliare i tassi ha senso oggi?

Sui mercati molti sono pronti a scommettere che la Bce taglierà i tassi più in profondità in territorio negativo e potrebbe farlo di nuovo nel corso dell’anno. Il dubbio è se questo sarà efficace. Un articolo del Financial Times pone l’accento sul fatto che tagliare i tassi potrebbe essere controproducente nella lotta contro lo shock economico causato dal coronavirus. Una delle premesse dell’azione della banca centrale negli ultimi dieci anni è che denaro sempre più a basso costo stimolasse la domanda aggregata e anche l’inflazione. Adesso, dopo un decennio di politica non convenzionale, il rischio è che alcune azioni delle banche centrali potrebbero arrecare più danni che benefici. “La questione riguarda la natura dei crescenti rischi economici causati dall’epidemia di coronavirus. Si tratta di uno shock d’offerta, di domanda o di uno shock finanziario o di una combinazione dei tre? “, argomenta il quotidiano finanziario londinese.  L’economia convenzionale considera l’effetto COVID-19 principalmente come uno shock di offerta negativo che ridurrà la crescita e aumenterà i costi. E la politica monetaria è in gran parte impotente per affrontare questi rischi. Inoltre, è probabile che si verifichino cambiamenti potenzialmente rapidi nei modelli di consumo, non da ultimo nella minore domanda nel settore turistico e in altri settori dei servizi. “Qual è il vantaggio delle iniezioni monetarie non mirate per stimolare la spesa se le persone boicottano i viaggi o se non riescono a ottenere prodotti di cui hanno bisogno a causa di problemi della catena di approvvigionamento?”, si chiede il FT.

Lagarde gufo non basterà ai mercati

L’incontro Bce di questa settimana, sottolinea Carsten Brzeski, Chief Economist, Eurozone and Global Head of Macro di ING, sarà incentrato sull’impatto del Covid-19 sull’economia della zona euro e su come la BCE reagirà.

È impossibile formulare una valutazione credibile e definitiva dell’impatto economico del Covid-19 sull’economia della zona euro, dice l’esperto sottolineando come questa impossibilità è sia per gli stessi analisti che per la BCE. L’economia si trova di fronte a un mix senza precedenti di shock sul lato dell’offerta e della domanda. Si pensi a una domanda più debole da parte della Cina, alle interruzioni della catena di approvvigionamento, ma anche a meno viaggi, meno attività ricreative, aziende che mandano i dipendenti a casa, ecc. In questo contesto, la BCE discuterà intensamente sul da farsi.

Sotto la guida di Mario Draghi, la BCE si sarebbe molto probabilmente unita alla Fed che la scorsa settimana ha tagliato a sorpresa i tassi di interesse, cercando di dimostrare la sua capacità e la sua volontà di agire. La BCE sotto la guida di Christine Lagarde, tuttavia, finora è sembrata meno sensibile agli sviluppi dei mercati finanziari rispetto al suo predecessore Mario Draghi. Il breve comunicato ufficiale sul sito web della BCE, che segnala la disponibilità della BCE ad un’azione “mirata”, dimostra che la banca centrale europea non è del tutto contraria ad agire questa settimana, ma non sarà una novità.

Non solo taglio tassi, ecco cos’altro più fare la Bce

Il dilemma della BCE non è solo che ha sostanzialmente esaurito le munizioni, ma anche il fatto che c’è ben poco che possa fare per attutire l’impatto economico di un mix senza precedenti di shock sul lato dell’offerta e della domanda. Le uniche misure efficaci che la BCE potrebbe adottare sottolinea Carsten Brzeski sarebbero misure di incremento del credito, ad esempio, come un maggior numero di acquisti di obbligazioni societarie, modifiche (temporanee) alle regole di garanzia, iniezioni di liquidità mirate per sostenere le estensioni dei prestiti bancari alle imprese con problemi finanziari dovuti al Covid-19 o un’iniezione generale di liquidità.

Andreas Billmeier, Sovereign Research Analyst di Western Asset, affiliata Legg Mason si attende invece che l’istituto di Francoforte guardi di più all’impatto indiretto del rallentamento dell’attività economica e, per esempio, assicuri un livello di liquidità appropriato al sistema bancario e ai bilanci aziendali. In altre parole, è più probabile che si decida una qualche sorta di iniezione di liquidità piuttosto che un taglio dei tassi d’interesse. “Ci sembra insomma improbabile un taglio dei tassi senza altre misure a sostegno della liquidità” sostiene Billmeier. “Se la Banca Centrale Europea dovesse tagliare i tassi, ci attendiamo che anche diversi altri istituti del continente ne seguiranno le orme: la Svizzera, ma anche la BoE e altre banche centrali del Nord e del Centro Europa. Non ci aspettiamo invece che in questo contesto gli istituti bancari intervengano anche nel mercato azionario, principalmente perché il ruolo che questo gioca nel meccanismo di trasmissione delle politiche monetarie è molto meno forte rispetto agli Stati Uniti, dove un calo del 10% comporta un inasprimento considerevole delle condizioni finanziarie” conclude l’esperto di Western Asset.

Pimco vede raddoppio portata del QE

Konstantin Veit, senior portfolio manager euro rates desk di Pimco, rimarca come il mercato sia curioso di sapere se il processo decisionale più collegiale di Lagarde si dimostrerà efficace.

Il consiglio direttivo della Bce procederà, secondo l’esperto di Pimco, con un allentamento regolamentare attraverso un pacchetto che includerà sia misure di credito che di allentamento macro. L’esperto sottolinea inoltre che la prima misura si concretizzerà attraverso l’allentamento dei criteri di condizionalità dei prestiti Tltro o, eventualmente, tramite il lancio di un nuovo programma di prestiti agevolati su misura per le esigenze del capitale circolante delle società. Konstantin Veit prevede che la seconda misura, ovvero l’allentamento macro, possa includere il raddoppio degli acquisti di asset netti a € 40 miliardi al mese per i prossimi sei mesi. Tuttavia, nell’attuale contesto è incerto se queste misure saranno considerate sufficienti dai mercati e se i funzionari governativi eletti risponderanno efficacemente. Pimco ritiene infine improbabile un taglio dei tassi da parte del Consiglio, che manterrà invariato il tasso sui depositi a -0,5%.