Banco Popolare sotto pressione: oggi parte l’aumento e spunta l’ipotesi di lasciare l’Ungheria
Banco Popolare in sofferenza a Piazza Affari nel giorno della partenza dell’aumento di capitale che permetterà all’istituto scaligero di raccogliere 2 miliardi di euro. Il periodo di sottoscrizione è iniziato questa mattina e si concluderà il prossimo 11 febbraio. Il mercato, nel frattempo, non sta molto apprezzando il forte sconto a cui sarà proposta la ricapitalizzazione (1,77 euro il prezzo di sottoscrizione delle 1.123 milioni di azioni di nuova emissione). Il prezzo, in sostanza, comporta uno sconto del 29% rispetto a un Terp, pari a 2,492 euro, calcolato sulla base dei prezzi di chiusura di mercoledì scorso (3,503 euro).
Questa mattina sono arrivati i tagli di target price sul titolo del Banco Popolare da parte di numerosi analisti. Unicredit ha limato il prezzo obiettivo a 2,3 da 3,2 euro, Ubs a 2,4 da 3,6 euro, Banca Akros a 2,9 dal precedente 3,9 euro. E così a Piazza Affari il titolo del Banco lascia sul parterre quasi 3 punti percentuali a 2,34 euro. La maxi ricapitalizzazione servirà in primo luogo all’istituto scaligero a ripagare gli 1,45 miliardi di Tremonti Bond, rafforzando i requisiti patrimoniali in vista di Basilea 3.
Intanto in settimana dovrebbe essere presentata in Parlamento la proposta per permettere l’innalzamento della quota di una Fondazione nel capitale di una banca popolare fino al 5% (limite attuale fissato allo 0,5%). Una modifica che permetterebbe alla Fondazione Cariverona di investire fino a 200 milioni di euro nell’aumento di capitale del Banco e rilevare di conseguenza circa il 5% del capitale dell’istituto guidato da Pier Francesco Saviotti. Un investimento che, secondo le ultime indiscrezioni, verrebbe in parte finanziato con la discesa in Unicredit, dove attualmente Cariverona possiede il 4,9%.
Nel giorno dell’avvio dell’aumento ecco l’ultima indiscrezione che aleggia su Verona. Il Banco Popolare, infatti, sarebbe vicino alla cessione della sua controllata in Ungheria, denominata Banco Popolare Hungary. E’ quanto riporta questa mattina la stampa magiara, sostenendo che l’istituto scaligero sarebbe in trattativa con quattro gruppi del Paese est europeo. Il Banco opera in Ungheria attraverso 10 filiali, 7 a Budapest e 3 in altre città del Paese. La stampa ungherese ha inoltre scritto che Banco Popolare Hungary ha subito perdite significative in scia alla decisione del governo di Budapest di introdurre lo scorso anno una tassa straordinaria sul settore bancario.