Faro di Ubs sulle banche italiane, ma l’Italia è più forte della Periferia europea
Banche miste a Piazza Affari nella prima seduta della settimana. Mentre Intesa SanPaolo viaggia ben intonata sul paniere principale con un rialzo dello 0,89% a 2,26 euro, il Banco Popolare scivola sul fondo del Ftse Mib con un tonfo del 2,70% a 2,35 euro. Proprio oggi parte l’aumento di capitale da 2 miliardi di euro dell’istituto scaligero, con il termine delle adesioni fissato per il prossimo 11 febbraio. Il mercato non sta molto apprezzando il forte sconto a cui sarà proposta la ricapitalizzazione (1,77 euro il prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione). Questa mattina molti analisti hanno tagliato il target price del Banco Popolare: Unicredit a 2,3 da 3,2 euro, Ubs a 2,4 da 3,6 euro, Banca Akros a 2,9 da 3,9 euro.
Tra gli altri titoli del settore Monte dei Paschi cede lo 0,91% a 0,87 euro, Ubi Banca l’1,40% a 7,04 euro, Popolare di Milano l’1,39% a 2,84 euro. Unicredit resiste alle vendite e strappa un +0,12% a 1,71 euro. Oggi le banche italiane sono al centro di un report di Ubs. I titoli degli istituti di credito italiani hanno sottoperformato il settore di 12 punti percentuali negli ultimi tre mesi e trattano al 30% di sconto rispetto al valore contabile. “Nonostante ciò – segnalano gli analisti della banca svizzera – il loro conto economico rimane fortemente correlato a fattori esterni come l’andamento degli spread dei debiti sovrani e non vediamo un imminente cambiamento nella situazione macro che potrebbe portare ad un sostanziale rialzo degli utili”.
Ubs si sofferma inoltre sulla situazione economica in Italia, che paga la fiacca crescita produttiva e l’elevato debito pubblico, ma “pensiamo anche ai punti di forza che la differenziano dalla Periferia europea: una solida base industriale con un competitivo settore delle esportazioni e un basso debito privato”. Il debito pubblico, secondo gli esperti, rimarrà elevato ma grazie al debito privato sotto controllo “le finanze italiane sono messe meglio di molte altre del Vecchio Continente”.
Gli analisti dell’istituto elvetico rimangono sostanzialmente neutrali sul comparto bancario italiano, ma ribadiscono la raccomandazione d’acquisto su Intesa SanPaolo, Mediobanca e Popolare di Milano che offrono “basse valutazioni e buona visibilità sul capitale”.