Banco BPM la sposa ideale, ma Cimbri ‘congela’ Bper fino al 2022. Per la nuova Unicredit di Orcel campo libero per fare la prima mossa

Unipol detta i tempi a Bper. Il cambio al vertice della banca non è stato digerito dal mercato (ieri titolo Bper caduto del 4%) perché smorza le attese di scenari di M&A già nei prossimi mesi. A confermarlo è stato lo stesso numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, che ha detto a chiare lettere che operazioni come una fusione Banco Bpm-Bper non può essere fatta in tempi rapidi. “Bper è in fase di cambiamento e deve fare la sua strada presentandosi pronta di fronte a qualsiasi opportunità. Difficile che questo possa avvenire entro l’anno”, ha detto Cimbri intervistato da Il Sole 24 Ore.
Cimbri vuole una grande Bper, ma senza fretta apparente
Dietro le parole di Cimbri potrebbe però esserci l’intento di distogliere le attenzioni del mercato da Bper e continuare comunque a tessere la tela per una o più operazioni future che portino alla creazione del terzo polo bancario in Italia. Oltre all’opzione Banco BPM, definita da Cimbri ‘affascinante’, è stata menzionata anche quella della Popolare di Sondrio che è già partner di Unipol e entro dine 2021 deve trasformarsi in spa. La compagnia assicurativa bolognese, azionista di riferimento di Bper con una quota del 19%, ha presentato la lista per il rinnovo del CdA della banca che prevede una forte discontinuità (nessun vecchio consigliere ricandidato) e l’arrivo di Piero Montani (ex ceo di BPM e Carige) come nuovo ceo al posto di Alessandro Vandelli. “Bper dallo scorso febbraio è una banca con oltre 100 miliardi di attivi – ha precisato Cimbri – È la quarta banca italiana. Come azionisti abbiamo il dovere di guardare al futuro e di creare le migliori condizioni per passare, come dicono gli americani, dal ‘good’ al ‘great’. La banca ha fatto bene. Tutti auspichiamo che possa fare meglio”.
Orcel sta arrivando, molte le opzioni di M&A per Unicredit
Sullo sfondo del risiko bancario rimane Unicredit. In attesa dell’imminente insediamento di Andrea Orcel (dal prossimo 15 aprile), tra gli analisti non pochi indicano la banca di piazza Gae Aulenti, pronta a muoversi con il radar che potrebbe essere puntato diritto su Banco Bpm. Come scrive oggi Repubblica, la banca guidata da Giuseppe Castagna può rappresentare il ‘boccone principale’ nel prossimo round di M&A con Unicredit che ha la stazza finanziaria per comprarsi la preda anche in contanti (la capitalizzazione di Banco BPM è di 3,67 miliardi). Per Unicredit rimane sempre aperta la strada che porta a MPS con il Tesoro disposto a mettere a disposizione una dote di circa 6 miliardi per convincere Orcel a prendersi l’istituto senese. In passato si era anche parlato di un possibile mega merger a tre Unicredit-Banco-MPS.
Sulle banche italiane i rumor hanno continuato a susseguirsi n queste settimane e qualche giorno fa è emersa anche l’ipotesi di un’Opa di UniCredit su Mediobanca, grazie all’anello di congiunzione rappresentato dal patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, primo socio di Piazzetta Cuccia e azionista di UniCredit con una partecipazione che avrebbe tra l’altro intenzione di rafforzare. La merchant bank di Piazzetta Cuccia sarebbe alternativa a ipotesi di aggregazione con Banco Bpm.