Banco BPM e UBI a prezzi di saldo dopo tracollo del 50%, ecco gli ostacoli tecnici da superare per credere nella remuntada
La diffusione del coronavirus ha totalmente cambiato lo scenario del comparto bancario che prima del crollo rimaneva uno dei settori più interessanti visto le operazioni di aggregazione in atto e il quadro tecnico molto interessante. La paura di un brusco rallentamento economico dell’Eurozona e il taglio dei tassi da parte delle banche centrali non è stato un mix favorevole. La discesa dei bancari ha interessato in particolar modo Banco Bpm che dai massimi di febbraio ha lasciato sul terreno il 50%, tra i peggior performer di periodo di tutto il Ftse Mib. Un vero e proprio tracollo in Borsa che ha fatto scendere sotto la soglia dei 2 miliardi di euro la capitalizzazione della terza maggiore banca italiana per attivi. Una valutazione che è quindi scesa sotto lo 0,2% del book, meno della metà di quanto è stata valutata la più piccola Ubi Banca da Intesa Sanpaolo (0,6% del book). Molto penalizzato anche l’istituto bergamasco che ha perso quasi il 50% dai massimi di febbraio.
Oggi Banco e Ubi salgono di oltre l’1% sfruttando il rialzo del Ftse Mib.
Banco Bpm: si allontana dai minimi storici
Banco Bpm cerca di risollevarsi dai minimi storici di 1,10 euro toccati di recente. Il tentativo di rimbalzo ha portato il titolo di nuovo sopra quota 1,3 euro, anche se sarà necessario il superamento di 1,40 euro per dare forza al movimento ascendente con possibile graduale ritorno in area 1,60 euro. Al contrario, il primo supporto da tenere monitorato è collocato a 1,20 euro. Il break di tale livello potrebbe provocare discese verso 1,10 euro e a seguire nuovi minimi storici.
Per chi volesse operare su Banco Bpm con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0014471872. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0014471930.
Ubi Banca: al test dei 2,43 euro
Ubi Banca cerca di allontanarsi dal supporto a 2,25 euro. C’è da dire che dai massimi di febbraio a 4,51 euro grazie all’Ops lanciata da Intesa Sanpaolo il titolo ha praticamente dimezzato il proprio valore. In tale scenario, solo il break dei 2,43 euro potrebbe aprire la strada al titolo verso 2,65 euro, livello di resistenza molto forte anche per la presenza della media mobile 200 periodi. Al ribasso, invece, la rottura dei 2,25 euro potrebbe innescare accelerazioni verso 2,09 e 2 euro, livello minimo di agosto 2019.
Per chi volesse operare su Ubi Banca con certificati a leva short, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Short con ISIN: NL0014473357.