Banco Bpm, Castagna: “A rischio 6.000 posti di lavoro con deal Unicredit”
Nel comunicato diffuso ieri, con il quale Banco Bpm ha sostanzialmente bocciato in via preliminare la proposta di acquisizione avanzata da Unicredit, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna aveva già espresso seri dubbi in merito alle ricadute occupazionali. Lo stesso Amministratore delegato è entrato più nello specifico in una lettera inviata ai dipendenti e visionata da Bloomberg, nella quale si stimano potenziali tagli al personale per circa 6.000 lavoratori di Banco Bpm.
Banco Bpm boccia prima offerta Unicredit
“Le sinergie di costo lorde stimate sono 900 milioni di euro, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, destando forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. Peraltro, tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell’offerta”.
Così si legge nel comunicato diffuso ieri, che critica l’offerta di Unicredit sotto molti punti di vista, in primi per il fatto che le condizioni proposte “non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm”.
UniCredit ha offerto 0,175 azioni di nuova emissione per ogni azione di Banco BPM, che verrebbe valutata circa 9,5 miliardi di euro, un livello significativamente inferiore all’attuale capitalizzazione di mercato pari a 10,6 miliardi, anche se la banca guidata da Orcel starebbe già pensando ad un rilancio.
Fra gli altri punti critici, oltre al prezzo troppo basso, anche i possibili ostacoli alla concorrenza in Italia e i limiti posti all’autonomia del management di Banco BPM nell’ambito dell’opa su Anima Holding e dell’investimento in Mps.
Possibili tagli al personale per 6.000 lavoratori
Oggi l’AD ha illustrato meglio le potenziali conseguenze occupazionali dell’operazione in una comunicazione interna, nella quale si avvisa che quasi un terzo dei dipendenti di Banco Bpm potrebbe rischiare il posto di lavoro nel caso l’acquisizione da parte di Unicredit dovesse andare in porto.
I risparmi previsti sui costi annunciati da UniCredit “possono essere stimati in tagli al personale di oltre 6.000 colleghi”, ha affermato Castagna, aggiungendo che tale prospettiva è motivo di “grande preoccupazione”. Al momento, la banca conta all’incirca 20.000 dipendenti.
La riduzione dei costi annuali, secondo Unicredit, verrebbe attuata in parte attraverso “programmi di formazione e riqualificazione”. L’anno scorso Banco BPM ha sostenuto spese operative pari a 2,57 miliardi di euro.
Banco Bpm punta su crescita stand-alone
La lettera di mercoledì di Castagna ricorda i moniti lanciati a settembre dai sindacati in Germania, in occasione del blitz di UniCredit nei confronti della banca tedesca Commerzbank. Un rappresentante sindacale ha parlato di un potenziale “disastro” per l’occupazione.
Nella lettera odierna, Castagna ha ribadito che Banco Bpm è “sulla strada giusta per crescere da soli, piuttosto che diventare oggetto di operazioni che non tengono conto del valore espresso dalla nostra banca oggi e, a maggior ragione, nel prossimo futuro”.
Ieri l’istituto ha ribadito il focus “sull’implementazione del piano 2023-2026, sull’esecuzione dell’OPA su Anima e sul conseguente aggiornamento del piano industriale, non trascurando alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo”.