Notizie Notizie Italia Banco Bpm alza barricate dopo Ops UniCredit: “non riflette in alcun modo redditività della banca”

Banco Bpm alza barricate dopo Ops UniCredit: “non riflette in alcun modo redditività della banca”

26 Novembre 2024 14:19

Banco Bpm risponde all’offerta messa sul piatto da UniCredit, alzando le barricate. Da piazza Meda fanno sapere che le condizioni dell’offerta “non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco Bpm”. Questo uno dei passaggi chiave del comunicato diffuso dalla banca guidata da Giuseppe Castagna al termine del Consiglio di amministrazione che si è tenuto nel quale è stato precisato che l’offerta non è stata in alcun modo preventivamente concordata con la banca.

Da Banco Bpm hanno, inoltre, sottolineato che il valore potenziale “è ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, che si aggiungono alle azioni già contenute nel piano industriale 2023-26 e che si tradurranno in un aggiornamento degli obiettivi del piano medesimo, già in parte anticipati al mercato”.

Una “bocciatura” che era nell’aria dopo le prime reazioni raccolte stamattina da alcuni consiglieri del cda di Banco Bpm. Tra cui quella di Mauro Paoloni che ha risposto in maniera affermativa alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano se giudicasse ostile l’offerta messa sul piatto.

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“Fermo restando che Banco Bpm si esprimerà sull’Offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, dall’analisi del comunicato il Consiglio di
Amministrazione all’unanimità rileva, in via preliminare e nel migliore interesse degli azionisti, che l’Offerta indica un corrispettivo unitario – interamente in azioni – che riflette un premio
dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di BBPM del 22 novembre, e uno sconto implicito del 7,6% rispetto al prezzo ufficiale di ieri”, si legge nella nota nel quale si sottolinea che l’offerta non riflette la redditività della banca.

C’è un secondo punto su cui si sofferma la nota, ovvero “il posizionamento competitivo della banca“. In particolare, scrivono che “negli ultimi anni il mercato ha infatti riconosciuto a Banco BPM una forte capacità di execution, sovra-performando gli obiettivi di piano annunciati e promuovendo importanti iniziative di rafforzamento dell’assetto delle fabbriche prodotto. Tali operazioni hanno permesso di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders – clienti, dipendenti e comunità locali di riferimento – rafforzando in modo significativo il posizionamento competitivo della Banca, che oggi si pone tra i player con le migliori prospettive di crescita nell’attuale scenario di mercato, in condizioni di estrarre dalle fabbriche prodotto un contributo in prospettiva ancora più importante, riducendo nel contempo la propria esposizione al rischio di riduzione dei tassi di interesse”.

Tra i punti messi in luce da Banco Bpm c’è anche la questione geopolitica così argormentata: “l’offerta espone peraltro gli stakeholders di Banco Bpm all’alea connessa all’esito delle
iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione
di Banco Bpm nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico”.

La Banca guidata da Castagna segnala infine il tema occupazionale: ” secondo quanto riferito nel Comunicato, le sinergie di costo lorde stimate sono pari a 900 milioni di euro, ossia più di un terzo della base costi di Banco Bpm, destando forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell’offerta”.

Con Ops meno flessibilità strategica, “imitato lo spazio di manovra su base autonoma del management”

Tra le indicazioni del cda di Banco Bpm ci sono anche quelle relative alla sfera strategica. In particolare, il board evidenzia che la promozione dell’offerta – pur in presenza delle sopra descritte, e, come detto, inusuali, condizioni di prezzo – comporta l’effetto di assoggettare banco Bpm alla ‘passivity rule’. “Questo condizionerà – spiega la nota – la flessibilità strategica del gruppo, in particolare con riferimento alle condizioni dell’offerta pubblica di acquisto promossa lo scorso 6 novembre da Banco Bpm Vita, società interamente partecipata dalla Banca, sulla totalità delle azioni Anima Holding e al recente investimento da parte della Banca nel capitale sociale di Banca Monte dei Paschi di Siena, determinandosi così un quadro di elevata incertezza”.

Di conseguenza, “viene  limitato lo spazio di manovra su base autonoma del management, che in questi anni ha dato prova di un forte track-record in termini di crescita organica e di iniziative straordinarie realizzando con successo, e senza richiedere capitale al mercato, operazioni quali l’integrazione tra Bpm  e Banco Popolare, il de-risking del portafoglio creditizio, la riorganizzazione del bancassurance, la partnership nella monetica e, in ultimo, le operazioni su Anima e Banca Monte dei Paschi di Siena”.

La banca precisa infine di restare “focalizzata sull’implementazione del piano 2023-2026, sull’esecuzione dell’Opa su Anima e sul conseguente aggiornamento del piano industriale, non trascurando alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti e per tutti gli altri stakeholders del gruppo Banco Bpm”.

Reazione in Borsa

I titoli UniCredit e Banco Bpm non si scuotono molto di fronte al comunicato del gruppo bancario guidato da Castagna. Il titolo UniCredit è in lieve rialzo sempre in area 36,30 euro, mentre quello di piazza Meda è in lieve calo dello 0,3% e scivola sotto la soglia dei 7 euro.

Ma c’è un titolo che festeggia più di altri: si tratta di Mps che sale di quasi il 3%, conquistando la vetta del listino milanese. L’azione del gruppo senese avanza del 3,3% a un passo dai 6 euro, con il mercato che non vede svanita la possibilità che possa realizzare un “terzo polo”. Possibilità che si era fatta sempre più forte nelle scorse settimane, dopo le mosse di Banco Bpm (tra cui l’ingresso in Mps).